L’Italia arma Erdogan per la campagna di sterminio del popolo kurdo
- settembre 06, 2023
- in misure repressive
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L’Italia ha autorizzato vendite di sistemi di morte al regime turco per il valore di 582 milioni di euro
di Antonio Mazzeo
Lo scorso anno è stata’ la Turchia del presidente-sultano Recep Tayyip Erdoğan il primo paese destinatario di armi e apparecchiature militari di produzione italiana.
Lo si evince dalla relazione sull’export militare 2022 presentata dal Governo Meloni-Crocetto in Parlamento.
L’Italia ha autorizzato vendite di sistemi di morte al regime turco per il valore di 582 milioni di euro: 500 milioni di ricambi e servizi per gli elicotteri d’attacco T-129 ATAK (prodotti in Turchia su licenza della holding Leonardo), e 82 milioni in kit per 3 nuove macchine (sistemi di trasmissioni, componenti avioniche, ecc.).
L’elicottero T-129 ATAK è stato utilizzato in innumerevoli occasioni dalle forze armate di Erdogan per sferrare sanguinosi bombardamenti contro la popolazione civile nei territori del Kurdistan turco e siriano.
Complssivamente nel 2022 le esportazioni militari italiane di sistemi di guerra hanno superato i 5,2 miliardi di euro, oltre il 10% in più rispetto l’anno precedente (4,6 miliardi).
Nella classifica dei principali clienti del complesso militare-industriale italiano compaiono dopo la Turchia, in ordine, Stati Uniti d’America ( 532,8 milioni di euro), Germania (407 milioni), Qatar (255,7 milioni). Grandi affari anche con i regimi mediorientali impegnati nel conflitto in Yemen come l’Arabia Saudita (123 milioni per sistemi di combattimento per unità navali) e gli Emirati Arabi Uniti (121 milioni).
Tra i top ten dell’export tricolore anche il Pakistan (113 milioni, programma FALCO e apparecchiature elettroniche), Kuwait (105 milioni per cacciabombardieri e missili Aspide) e India (104 milioni).
A guidare la classifica delle maggiori aziende esportatrici di morte l’immancabile Leonardo SpA con 1,8 miliardi di autorizzazioni, seguita da Iveco Defense Vehicle (539 milioni di euro), MBDA Italia, (304 milioni) e ELTGroup, (167 milioni).
E le guerre e i guerrieri del mondo continuano a parlare, tanto, in italiano…
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