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L’obiettivo degli aerei israeliani è la popolazione civile

L’obiettivo degli aerei israeliani è la nostra popolazione civile, i nostri bambini, le donne, ma noi continuiamo con la nostra resistenza contro l’occupazione, non alziamo la bandiera bianca. La situazione è molto difficile ma non abbiamo altra scelta: o la vittoria o si muore sulla nostra terra.

Da Gaza, tramite un collegamento con Radio Onda d’Urto, arrivano queste parole di Mustafa del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, organizzazione marxista della Resistenza.

Anche oggi, lunedì 9 ottobre 2023, sono proseguiti i bombardamenti israeliani  ed il ministero della sanità palestinese ha diffuso alcune ore fa il numero delle vittime palestinesi accertate: 493 morti  e 2.751 feriti. Il governo israeliano ha anche annunciato un vero e proprio assedio di Gaza, impedendo le forniture di cibo, acqua ed energia elettrica.

“Noi per il momento abbiamo poca corrente, internet, acqua potabile. Non abbiamo tante cose, non abbiamo medicine, tanti feriti muoiono negli ospedali perchè mancano le medicine” racconta ancora Mustafa, “ma la popolazione palestinese non abbandona Gaza, anzi molti stanno rientrando dalla frontiera di Rafah perchè questa è la nostra terra e non la lasciamo, se c’è la guerra facciamo i difensori del nostro popolo e non scappiamo.”

Dalla Striscia di Gaza la corrispondenza di Mustafa, compagno del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina Ascolta o scarica

L’Associazione Gazzella onlus, che si occupa di adozioni a distanza e di assistenza e cura di bambini palestinesi, ha in questo momento una propria volontaria in una struttura sanitaria di Gaza, sotto i bombardamenti israeliani. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto Francesca ci riporta le ultime notizie ricevute Ascolta o scarica

Come si è arrivati all’”Alluvione Al-Aqsa”, l’attacco contro Israele? Il giornalista Christian Elia ci propone alcune riflessioni ricordando il numero di morti palestinesi (Dal 2008 a oggi, sono 6407 i palestinesi uccisi da militari israeliani. Erano 308 le vittime israeliane nello stesso periodo), il numero di operazioni militari feroci contro Gaza, di punizioni collettive, di bombardamenti indiscriminati di civili, l’uso di armi proibite e tutto questo senza che ci fosse mai stato un attacco palestinese. Ascolta o scarica

La valutazione politica sugli ultimi avvenimenti di Francesco Giordano di Fronte Palestina, che segnala anche la manifestazione Milano per la Palestina di sabato 14 ottobre alle ore 15,30 da San Babila, “per esprimere solidarietà alla popolazione palestinese minacciata dalla violenza del colonialismo israeliano” organizzata da Giovani palestinesi, Unione democratica arabo-palestinese, Associazione Palestinesi in Italia Ascolta o scarica

Io vivo a Gaza da sempre e ho assistito a cinque guerre da quando sono nato, ma nessuna di queste è stata così aggressiva. Gli israeliani stanno bombardando tutto: colpiscono edifici residenziali, i civili, bambini e donne. Hanno colpito anche scuole in cui gli sfollati cercano riparo, le moschee e gli ospedali. Sono state bombardate pure nove ambulanze, uccidendo medici ed infermieri.”

E’ drammatica la testimonianza spedita nelle prime ore di martedì 10 ottobre 2023, via WhatsApp a Radio Onda d’Urto, dal giornalista palestinese di Gaza Ahmed Hosni Dremly (clicca qui per il suo profilo Instagram), giornalista, traduttore e insegnante, che collabora tra gli altri con il portale indipendente d’informazione mediorientale Middle East Eye.

Siham, della redazione di Radio Onda d’Urto, ha tradotto la testimonianza dall’arabo, dove Hosni aggiunge: “dobbiamo avere giornalisti e organizzazioni internazionali che devono raccontare la situazione che stiamo vivendo a Gaza e in tutta la Striscia.  In assenza del mondo occidentale e di disinformazione su ciò che succede a Gaza, la guerra sarà costante e la perdita di civili, bambini e donne sarà continua. Tutto il mondo è responsabile – conclude Ahmed Hosni Dremly da Gaza – noi tutti siamo in pericolo e non c’è nulla che provi e che ci dica che questa violenza che stiamo vivendo possa avere fine.”

La corrispondenza da Gaza (tradotta in italiano) con Ahmed Hosni Dremly, giornalista gazawi.  Ascolta o scarica

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