Lockdown, tolta la multa al clochard. “Come può stare a casa chi non l’ha?”
- gennaio 30, 2021
- in misure repressive
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Purtroppo è solo un caso fra i tanti: senzatetto multati, per importi superiori anche ai 500 euro, per esser stati “sorpresi in strada” durante il lockdown. Questa volta la contravvenzione è stata annullata dalla prefettura di Bologna grazie all’associazione “Avvocato di strada” di Antonio Mumolo e Paola Pizzi.
“Come faceva a restare in casa chi una casa non ce l’aveva? Un’altra multa ingiusta, l’ennesima, è stata annullata e siamo molto felici per il nostro assistito“. Antonio Mumolo, Presidente dell’Associazione Avvocato di strada, e l’avvocato Paola Pizzi commentano così la decisione della Prefettura di Bologna che ha accolto la richiesta dell’associazione e ha annullato la multa comminata lo scorso marzo a un uomo senza dimora trovato in strada durante il primo lockdown. “Molte persone – dice ancora Mumolo – in genere minimizzano queste cose: “Una multa a un senzatetto? che problema c’è, tanto non la pagherà mai!”. Invece non è assolutamente così. Le multe rimangono, si accumulano. E, se non le si può pagare perché si è nullatenenti, gli importi negli anni si moltiplicano fino a raggiungere cifre considerevoli”.
“Il Dpcm del marzo 2020 che stabiliva il lockdown totale e multe e denunce per chi veniva trovato in strada – dice ancora il Presidente – è stato pubblicato in un periodo di gravissima emergenza e le misure rigide erano senz’altro giustificate. Come abbiamo fatto subito notare con una nostra campagna, tuttavia, il Dpcm dimenticava quelle migliaia di persone che in quei mesi erano senza una casa e, per via di tutte le chiusure dei servizi e delle associazioni, prive di qualsiasi supporto”.
In effetti le multe ai senzatetto, ancorché paradossali, sono state nel corso del 2020 tantissime. Come quella inflitta il 20 novembre a un signore di Como, conosciutissimo da tutti i residenti del centro da almeno dieci anni come l’angolo di strada ove dormiva, a cui un inflessibile controllore dell’ordine pubblico aveva consegnato un verbale da 400 euro. E ancora a Bologna si era verificato uno degli altri casi di contravvenzioni già annullate grazie all’associazione di Mumolo, il cui importo aveva toccato i 533 euro (e 33 centesimi, per l’esattezza). “Quando erano state decise le sanzioni per chi veniva trovato in strada durante il lockdown – aveva detto Mumolo già in quell’occasione – avevamo denunciato la situazione paradossale in cui si sarebbero trovate le persone senza dimora con la campagna “Io resto a casa. E se una casa non ce l’ho?”. Eravamo stati facili profeti”.
“Negli ultimi mesi siamo riusciti ad annullare già 4 multe che risalgono al primo lockdown, ma chissà quante sono le persone senza dimora multate in quel periodo che non si sono rivolte a noi e che continueranno a essere gravate da quel debito. Noi – conclude il presidente dell’associazione – continueremo nel nostro lavoro e ci auguriamo che nella malaugurata ipotesi di un nuovo lockdown gli ultimi non vengano dimenticati ancora una volta”.
Paolo Foschini
da il Corriere della Sera