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Londra: Sarah Everard rapita e assassinata da un poliziotto. Scontri con la polizia alla veglia.

Sarah Everard, 33 anni, era scomparsa mentre rincasava a piedi verso la sua casa di Brixton la sera del 3 marzo ed è stata ritrovata morta mercoledì 10 marzo a Ashford, nel Kent, a circa 78 chilometri dall’ultimo luogo nel quale era stata vista. Ad essere formalmente accusato per il suo rapimento ed omicidio è l’agente di Scotland Yard – cioè della polizia di Londra – Wayne Couzens.

Sabato 14 marzo si è tenuta una giornata di mobilitazione in tutto il Regno Unito con decine di presidi denominata “Reclaim These Streets” (Reclama queste strade) per denunciare le violenze subite tutti i giorni dalle donne e per riappropriarsi delle strade della propria città in cui non ci si può sentire al sicuro, in cui non si può tornare a casa dopo aver incontrato un’amica.

A Londra i movimenti femministi sfidando i divieti di polizia si sono ritrovati per ricordare Sarah Everard, 33 anni, scomparsa la sera del 3 marzo e ritrovata morta mercoledì 10 marzo. Ad essere accusato per il suo rapimento ed omicidio l’agente di Scotland Yard Wayne Couzens agente che opera in un’unità armata responsabile per la guardia dei Parlamenti e Ambasciate Londinesi.

Dopo una giornata di musica e riflessioni il presidio e la successiva veglia serale è stata attaccata dalla polizia con il pretesto delle norme di contenimento del Covid-19. Quattro attiviste sono state arrestate dalla polizia. Il ministro degli Interni britannico Priti Patel e il sindaco di Londra, Sadiq Khan, hanno chiesto alla polizia di Londra “un’indagine approfondita” su ciò che è accaduto dopo aver visto le scene, tramite foto e video, di violenza poliziesca nei confronti delle manifestanti. Patel ha definito “scioccanti” le immagini diffuse sui social media. Khan, ha parlato di scene “inaccettabili”.

Migliaia di persone si sono nuovamente riunite domenica 14 marzo questa volta fuori la sede della New Scotland Yard a Londra, per manifestare il proprio dissenso e la propria rabbia nei confronti della violenza poliziesca. Le manifestanti si sono poi spostate in corteo fino a Parliament Square dove si sono distese a terra, osservando un minuto di silenzio in solidarietà con le donne vittime del patriarcato e delle sue forme più brutali, incluse le 194 donne uccise nel Regno Unito dalle forze dell’ordine o mentre erano in carcere. È stata poi convocata una nuova manifestazione nella stessa Parliament Square per lunedi 15 Marzo in vista della seconda audizione nella House of Commons della Police, Crime, Sentencing and Courts bill la nuova legge che limita ulteriormente il diritto a manifestare e la liberta’ del dissenso.

Le considerazioni di Elena Vacchelli professoressa associato di Sociologia all’Universita’ di Greenwich che si occupa tra le altre cose di diritto alla citta’ e violenza di genere Ascolta o scarica 

Da Brighton Deanna Dadusc attivista di Feminists Against Borders e di Alarm Phone Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto