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Manganellò alle spalle uno studente. Processo a luglio

Rinviato a giudizio l’agente che picchiò a tradimento uno studente. Il 26 ottobre una giornata nazionale contro gli abusi in divisa 

Lesioni personali aggravate dall’uso delle armi e dall’abuso di poteri. Questo il reato per il quale sarà processato Alfio P., poliziotto di 48 anni, immortalato in un video mentre colpisce alla nuca con un manganello un ragazzo già a terra e immobilizzato, durante le cariche del 14 novembre 2012 su lungotevere dei Vallati all’epoca della protesta contro le politiche del governo Monti. 
Lo ha deciso il gup Tiziana Coccoluto che ha disposto il rinvio a giudizio del poliziotto.
Il processo inizierà il 9 luglio prossimo davanti al tribunale monocratico di Roma. L’uomo, che all’epoca era ispettore capo in servizio al commissariato Viminale, secondo la ricostruzione del pm Luca Tescaroli, ha colpito con il proprio sfollagente, senza ragione, un 26enne provocandogli lesioni giudicate guaribili in cinque giorni. Escoriazioni, in particolare, alla schiena, al polso e al lato sinistro della testa.
La difesa nega l’evidenza del video: «Una consulenza medico-legale ha stabilito che le lesioni riportate dal manifestante sono incompatibili con un colpo di manganello. Al processo, poi, dimostrerò come da un’analisi attenta del video emerga che il colpo di sfollagente non è andato a segno anche se le immagini sembrano sostenere il contrario». Anche per il vice capo della digos genovese nel G8 2001, immortalato mentre prendeva a calci un minorenne già ferito e immobilizzato dai suoi uomini, si tentò la carta della moviola.

Il 26 ottobre si terrà a Roma una giornata nazionale contro gli abusi commessi da cittadini in divisa contro altri cittadini. 

Checchino Antonini da Popoff