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Meloni chiede di reprimere i contestatori ai suoi comizi. Ma la polizia lo fa già

Si apre l’ultima settimana di campagna elettorale in vista delle politiche di domenica 25 settembre. Ieri giornata di comizi, con la Meloni che chiede più manganelli e repressione contro chi ne contesta le politiche di ultradestra.

Ieri la leader di Fdi da Caserta ha annunciato che avrebbe chiamato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese che – ha detto – “evidentemente non sa fare il suo lavoro”. “Perché le altre volte si poteva parlare di incompetenza – ha spiegato -, ma ora penso sia una cosa fatta apposta. Si sta cercando l’incidente”.

Così la Meloni da Caserta, dove è stata sbeffeggiata – da un centinaio di attiviste e attivisti casertani, che con una serie di grandi cartelli – sulla falsariga del claim scelto per la campagna elettorale da Fdi (“Pronti a risollevare l’Italia”) – contestavano la linea dei postfascisti in fatto di diritti sociali e civili, droghe leggere, ddl Zan e aborto.

Dall’ex Canapificio arriva poi la denuncia di intimidazioni da parte della polizia proprio durante il comizio, sulla falsariga di quanto accaduto una settimana fa a Milano durante una simile contestazione.

A Radio Onda d’Urto racconta quanto accaduto Mimma, ex Canapificio. Ascolta o scarica