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Messico: Compromissioni dell’esercito nella scomparsa dei 43 studenti di Ayotzinapa

Lunedì 28 marzo il Gruppo interdisciplinario di Esperti indipendenti che indagano sul caso della sparizione forzata dei 43 di Aytozinapa ha mostrato le prove di come elementi della Marina Militare abbiano inquinato le prove sulle tracce dei giovani ragazzi intervenendo nella discarica di Cocula. Ieri, martedì 29 marzo, il presidente messicano Andreas Manuel Lopez Obrador ha dichiarato “l‘inchiesta sui 43 normalisti è ancora aperta ed è un impegno dell’attuale governo far conoscere ciò che è loro accaduto”. Il presidente ha detto anche che dopo aver visionato il video ha dato l’istruzione di indagare sugli allora capi del corpo militare.

Il GIEI ha evidenziato che con l’inizio del governo di Andrés Manuel López Obrador sono stati rilevati documenti che hanno evidenziato come la passata amministrazione ha cercato di delegittimare e limitare le indagini. Le famiglie dei 43 normalisti di Ayotzinapa hanno chiesto l’apertura di un’indagine contro il Segretario alla Difesa Nazionale, la Marina e l’ex presidente Enrique Peña Nieto per la scomparsa degli studenti nel 2014. Per il Gruppo interdisciplinario di Esperti indipendenti “per avanzare nel caso è necessario il pieno accesso alle informazioni e lasciare il formalismo al formalismo che ostacola e ritarda” e aggiunge “22 persone che potrebbero aver avuto informazioni sul caso sono morte; solo due di morte naturale. Il ruolo della criminalità organizzata nel caso non può essere ignorato”.

Angela Buitrago, del GIEI, ha detto, che ci sono stati tre momenti chiave nell’inuqinamento delle prove nel caso della scomparsa dei 43 normalisti, “le autorità hanno omesso e modificato le informazioni per nascondere ciò che sapevano. Ad esempio, si decide di catturare le persone come possibili autori e sulla base di questi arresti viene elaborata una versione dei fatti”.

Mario González, padre de César Manuel González Hernández, in conferenza stampa ha dichiarato “vorrei dirvi che le istituzioni hanno giocato con noi: ci hanno fatto firmare un decreto presidenziale a dicembre in cui ci hanno promesso di consegnare tutte le informazioni che c’erano sul caso Ayotzinapa, ci hanno fatto andare al 27° Battaglione sapendo che non avremmo trovato niente. Come non arrabbiarsi, se dopo tre anni escono informazioni che avrebbero dovuto essere consegnate in quel momento? Come non essere arrabbiati se non sappiamo nulla dei nostri figli?”

Un estratto della conferenza stampa dei genitori dei 43 desaparecidos di Ayotzinapa Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto