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Messico: la legge sulla sicurezza è da Stato di polizia

Il coordinamento e la gestione dell’ordine verrà affidato all’esercito che guiderà i poliziotti. solo nel 2017 24mila omicidi nel paese. Critiche durissime dell’Onu

Una legge da Stato di polizia che sembra uscita da un’altra epoca o da una nazione in guerra civile. Il Senato messicano ha infatti approvato ieri mattina, al termine di un lungo dibattito in aula, una controversa Legge di Sicurezza che istituzionalizza l’uso delle Forze Armate per compiti di polizia interna, malgrado le forti critiche formulate da Nazioni Unite, Organizzazione degli Stati Americani ( Osa) e dalle principali organizzazioni di difesa dei diritti umani.

Il ddl, approvato per 76 voti contro 44, con tre astensioni, deve ora essere esaminato dalla Camera dei Deputati.

Giovedì scorso, in un’iniziativa senza precedenti, sette relatori e gruppo di lavoro dell’Onu hanno diffuso una lettera aperta nella quale esprimevano la loro preoccupazione per il fatto che «attribuisce alle Forze Armate un ruolo di direzione e coordinamento» e non più di mera assistenza nelle operazioni di sicurezza interna.

È dal 2006, quando l’allora presidente Felipe Calderon dichiarò la «guerra totale» ai cartelli criminali, che le Forze Armate messicane partecipano in operazioni di polizia in Messico.

Da allora, la Commissione Nazionale per i Diritti Umani ( Cndh) ha ricevuto migliaia di denunce di abusi da parte dei militari rimasti del tutto impuniti ( omicidi, sequestri, sparizioni di persone, se non casi di vera e propria tortura), ma allo stesso tempo il livello di violenza criminale nel paese è aumentato in modo vertiginoso, tanto da farne uno dei meno sicuri al mondo. Le statistiche sono d’altra parte agghiaccianti: solo nei primi dieci mesi del 2017 sono stati circa 24mila gli omicidi commessi nel paese sudamericano e l’insicurezza dilagante è senza dubbio la principale preoccupazione dei cittadini messicani.

Sara Volandri da il dubbio