Menu

Messico: Rapporto della Cidh sbugiarda il governo su 43 di Ayotzinapa

Ci sono anche due agenti dei servizi segreti messicani tra le persone arrestate finora dalle autorità del Paese nell’ambito dell’inchiesta sull’ennesima evasione, l’11 luglio scorso, del capo del cartello di Sinaloa Joaquin ‘El Chapo’ Guzman. Un giudice federale in Messico ha accusato formalmente i due agenti segreti che lavoravano nella prigione di massima sicurezza in cui era rinchiuso il narco-boss. Insieme a loro, anche due dipendenti del carcere sono accusati di avere aiutato Guzman a fuggire. I quattro sono rinchiusi nello stesso penitenziario dove lavoravano. In precedenza erano stati arrestati altri tre dipendenti del carcere.

AYOTZINAPA – Intanto sempre in Messico tiene banco la presentazione del Rapporto finale curato dal Gruppo Interdisciplinare di Esperti Indipendenti (GIEI, il rapporto è scaricabile cliccando al link sopra, grazie a YaBasta), frutto di mesi di ricerca ed indagini, inviato dalla Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH), in merito alla sparizione di 43 studenti della scuola normale agraria di Ayotzinapa, avvenuta il 26 settembre 2014 a Iguala (stato del Guerrero).

L’analisi smentisce completamente le versioni ufficiali del governo di Pena Nieto secondo cui i 43 corpi sarebbero stati bruciati in una discarica e le ceneri gettate in un fiume. In secondo luogo, il rapporto avanza una nuova ipotesi legata all’uso degli autobus di linea per il trasporto di eroina tra lo stato del Guerrero (zona di produzione dell’oppio) e gli USA. Potrebbe dunque essere il controllo degli autobus su cui si spostavano gli studenti, o il loro carico occulto, a motivare la violenza scatenata contro di loro.

Intanto il prossimo 26 settembre, a un anno dalla scompagna degli studenti, ci sarà una nuova grande mobilitazione, con un corteo già annunciato a Città del Messico.

Su Messico e Ayotzinapa abbiamo intervistato Geraldina Colotti, giornalista de “Il Manifesto”.

Scarica o ascolta qui l’intervista su Messico e Ayotzinapa con Geraldina Colotti

Dal sito 20zln.noblogs.org gli ultimi aggiornamenti su Ayotzinapa:

Un nuovo passo, anzi altri due passi nella vicenza 43 studenti di Ayotzinapa.

A meno di 20 giorni da quel maledetto 26 settembre, giorno in cui 43 studenti sembrano essere spariti nel nulla durante un’operazione congiunta di polizia municipale e gruppi del narcotraffico assistiti a distanza dall’esercito federale, nella stessa notte 6 studenti sono stati uccisi e ci sono stati diversi feriti, emergono nuovi elementi che non possono lasciare indifferenti.

In questi 345 giorni il governo di Pena Nieto ha provato più volte a dare una verità storica di quel che è accaduto. Ha arrestato oltre 100 persone. La verità storica e gli arresti hanno agito una strategia precisa: raccontare che i 43 studenti sono stati bruciati vivi nella discarica di Cocula, togliere responsabilità all’esercito federale, limitare il fenomeno di collaborazione narcos-politica-polizia a casi isolati e sparuti circoscritti alla zona di Ayotzinapa.

Operazione che la grande forza d’animo e d’iniziativa politica che compagni e compagne della Scuola Nornale Rurale di Ayotzinapa assieme alle famiglie dei 43 ha smontato passo passo, velocizzando e narrando un Messico diverso. Il Messico del Narcogoverno da una parte, dall’altra il Messico delle resistenze e delle alternative.

Dopo che già il Gruppo Forense di Antropologia Argentino, i massimi esperti in casi di sparizioni forzate (desaparecidos), disse con forza che le verità storiche della Procura Generale della Repubblica proposte da Murillo Karam, ex procuratore generale della PGR, erano un falso e non c’erano verità scientifiche che provassero che 43 persone potessero essere state bruciate vive a Cocula, qualche giorno fa il Gruppo Interdisciplinare di Esperti ed Esperte Indipendenti, nato da un accordo interno alla Commissione Interamericana dei Diritti Umani, ha presentato un’informativa dove elenca tutte le inesattezze proposte dalla PGR e dice che la verità storica proposta non è veritiera. Il GIEI non sa dare né dire con esattezza quello che è successo nella notte tra il 26 e 27 settembre del 2014 ma sa dire con esattezza che la soluzione offerta dal governo è falsa.

Così i genitori dei 43 studenti, assieme agli studenti della Scuola Normale Rurale di Ayotzinapa, hanno chiesto con forza in una conferenza stampa che il caso sui 43 studenti di Ayotzinapa si riapra e  un incontro, entro il 10 settembre, con il presidente Nieto. Non solo chiedono l’incontro e la ri-apertura del caso e una nuova ricerca degli studenti scomparsi ma denunciano e chiedono  di investigare Murillo Karam e tutti i funzionari coinvolti e collusi nel caso oltre che di fare chiarezza sui rapporti tra i gruppi del narcotraffico e la politica.

Qui è possibile trovare e leggere tutta l’informativa della GIEI: http://prensagieiayotzi.wix.com/giei-ayotzinapa#!informe-/c1exv

Qui invece il link alla conferenza stampa dei genitori dei 43: https://www.youtube.com/watch?v=aeGimeraoUc

 

da Radio Onda d’Urto