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Messico: repressione e sequestro dei popoli da parte dello stato

Il sessennio di Andrés Manuel López Obrador si chiude con repressione, sangue e sequestro da parte dello stato dei popoli che difendono il proprio territorio ed esercitano i propri diritti all’autodeterminazione, alla protesta, alla libertà d’espressione e ad un ambiente sano”, ha denunciato l’Assemblea Nazionale per l’Acqua e la Vita (Anavi) di fronte agli ultimi casi di violenza contro i difensori e le comunità nel Veracruz, Puebla, Chiapas, Michoacán e a Città del Messico.

In un comunicato, l’Anavi ha affermato che la nuova amministrazione “si inaugura con una sanguinosa violenza” contro i popoli, dato che soltanto a giugno si è registrata la repressione poliziesca che ha provocato la morte di due contadini e fatto centinaia di feriti del Movimento a Difesa dell’Acqua della Conca Libres-Oriental, che aveva installato un picchetto contro la Granjas Carroll a Totalco, Veracruz, per il saccheggio e la contaminazione dell’acqua, il taglio del servizio della luce alla Casa dei Popoli Samir Flores Soberanes, dove la Comunità Otomí Residente a Città del Messico abita dal 2020, l’arresto arbitrario della difensora dei boschi María Cruz Paz nel Michoacán, e la criminalizzazione e le minacce di sgombero del picchetto contro la discarica di Cholula, Puebla.

L’Anavi ha inoltre segnalato che questo mese è ripresa la violenza nell’Ejido di Tila, Chiapas, che ha obbligato più di 4 mila choles a sfollare forzatamente per le aggressioni armate, l’incendio di cose e il furto di beni personali, così come è stata rimandata l’udienza del prigioniero politico José Díaz, base d’appoggio dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, mentre a Città del Messico sono stati oggetto di violenza fisica e verbale i chinamperos di San Gregorio Atlapulco, nel Xochimilco, che chiedono delle soluzioni alla mancanza d’acqua nei canali.

“È la cruenta guerra per l’acqua e contro i popoli, è la difesa del grande capitale con l’uso di tutta la forza militare, poliziesca e paramilitare. […] Denunciamo pubblicamente la ripresa della violenza dello stato contro i popoli e tutti quelli che difendono i diritti all’acqua, alla terra, al lavoro, alla vita”, ha evidenziato l’Assemblea, che tra le sue richieste ha incluso l’interruzione della repressione e criminalizzazione dei difensori del territorio nel Puebla e Veracruz, l’immediata libertà dei prigionieri politici María Cruz Paz e José Díaz, il riallaccio del servizio della luce alla Casa dei Popoli e la cessazione della violenza paramilitare nel Chiapas.

Di seguito il comunicato completo:

DI FRONTE ALLA REPRESSIONE E AI CRIMINI DELLO STATO, LA SOLIDARIETÀ DEI POPOLI

Al Congresso Nazionale Indigeno

Ai popoli che lottano e resistono

Ai mezzi di comunicazione

A solo 19 giorni dalla Farsa elettorale, in cui diventa ufficiale l’imposizione di Claudia Sheinbaum come responsabile della continuazione del progetto di morte chiamato quarta trasformazione, e per ostentare il suo carattere violento, il sessennio di Andrés Manuel López Obrador si chiude con repressione, sangue e sequestro da parte dello stato dei popoli che difendono il proprio territorio ed esercitano i propri diritti all’autodeterminazione, alla protesta, alla libertà di espressione e ad un ambiente sano. Il satiricamente chiamato “secondo piano” della quarta trasformazione si inaugura con una sanguinosa violenza. È la cruenta guerra per l’acqua e contro i popoli, è la difesa del grande capitale con l’uso di tutta la forza militare, poliziesca e paramilitare. È la guerra contro la vita.

Con rabbia e indignazione, noi popoli, organizzazioni, collettivi e individui che facciamo parte dell’Assemblea Nazionale per l’Acqua e la Vita denunciamo pubblicamente la ripresa della violenza dello stato contro i popoli e contro tutti quelli che difendono i diritti all’acqua, alla terra, al lavoro, alla vita.

Taglio della luce e intimidazione della Comunità Otomí

Verso le ore 12.00 del 20 giugno di quest’anno, la Commissione Federale dell’Elettricità ha effettuato, ancora una volta, il taglio dell’energia elettrica alla Casa dei Popoli dove abitano neonati, bambini, giovani con qualche handicap, anziani e donne, con il quale si sospende anche la disponibilità di acqua e il drenaggio, danneggiando direttamente la salute e il benessere delle famiglie che fanno parte della Comunità Otomí Residente a Città del Messico originaria di Santiago Mexquititlan.

Verso le ore 18.45 aumenta le presenza della polizia nelle vicinanze della Casa dei Popoli annunciando una possibile repressione. Fino al momento della pubblicazione del presente comunicato non è stata ristabilita l’energia elettrica.

Di fronte all’impossibilità di risolvere le richieste della Comunità ai tavoli di dialogo, la via d’uscita che il governo propone per “risolvere” il conflitto è la violenza che terminerebbe con lo sgombero della Comunità Otomí dalla Casa dei Popoli, accomunando la criminalizzazione contro i membri della comunità e del compagno Diego García dell’UPREZ Benito Juárez.

Minacce di sgombero del picchetto contro la discarica e criminalizzazione dei compagni

Dopo l’annuncio dell’ordine, da parte di un giudice federale alla Procura Federale della Protezione dell’Ambiente (PROFEPA), di ricollocazione dei sigilli di chiusura nella discarica di San Pedro Cholula per il non rispetto delle norme di funzionamento, il segretario del governatorato del Puebla, Javier Aquino Limón, ha dichiarato che c’è una lite contro l’impresa Profaj Hidro Limpieza affinché si effettui uno sgombero del picchetto contro la discarica usando la forza repressiva dello stato. Questo unito alle reiterate dichiarazioni dello stesso tono ai quattro ordini di cattura contro gli abitanti che lottano contro la discarica. D’altra parte, Juan Carlos Valerio, pseudo giornalista di IMAGEN TV, servile agli interessi del governo e del capitale, promuove in televisione la repressione sui popoli cholultechi segnalando che sono solo un gruppo ridotto di persone e che la discarica non contamina. Denunciamo anche gli attacchi cibernetici diretti ai media comunitari dei popoli cholultechi facendo violenza al loro diritto alla libertà d’espressione.

Repressione con armi da fuoco sui compagni del Libres oriental

Il 20 giugno la polizia del Veracruz ha represso con uso di armi da fuoco il Movimento a Difesa dell’Acqua della Conca Libres–Oriental del Puebla e del Veracruz, per sgomberare il picchetto che è stato installato questo mercoledì di fronte alla Granjas Carroll. La richiesta dei contadini è che si smetta di accaparrare e contaminare l’acqua, fatto che ha comportato gravi danni alla campagna.

Gli agenti della polizia hanno sparato contro i compagni, provocando la morte di due di loro. Gli altri sono stati durante colpiti e successivamente hanno circondato il paese di Totalco inseguendo gli abitanti allo scopo di arrestarli e reprimerli. Questa aggressione da parte della polizia è avvenuta dopo che si era parlato con Sergio Tonatiuh Ramírez Guevara, funzionario del governo federale, e con Rafael Mendoza, delegato federale nel Veracruz, con i quali si era cercato un accordo per il dialogo, che non è stato realizzato.

Questa regione è anche danneggiata dalle imprese Driscoll e Audi che bombardano le nuvole per evitare la pioggia.

Aggressioni ai chinamper@s di San Gregorio Atlapulco, Xochimilco

Il giorno 19 giugno, Columba Jazmín López Gutiérrez (ex direttrice della Commissione delle Risorse Naturali e dello Sviluppo Rurale) e Juan Abel Vera Martínez (coordinatore del Centro di Innovazione e Integrazione Comunitaria N° 4) hanno aggredito fisicamente e verbalmente Frida Rocha e Sócrates Galicia, representante della località di San Sebastián Tlacoapa. Ambedue documentavano insieme ad altri compagni/e, con i loro dispositivi mobili, il percorso richiesto a CORENADR e SACMEX nella zona di chinampera, con l’obiettivo di denunciare la mancanza d’acqua nei canali. Allo stesso tempo, Abel Vera aveva mandato i suoi lavoratori che lavorano come tecnici, capi squadra e squadre di lavoro per intimidire coloro che erano presenti lungo il percorso, con la parola d’ordine che ci sarebbero state botte. Da parte sua, Columba López ha cercato di censurare la trasmissione in diretta di media liberi come Resistencia Chinampera, aggredendo il diritto costituzionale a registrare e documentare (artt. 6 e 7), e utilizzando i suoi lavoratori per perseguitare, fare commenti passivo-aggressivi, e fare foto dei volti dei compagni/e. Questi atti fanno parte di una serie di continue aggressioni contro i rappresentanti e le autorità tradizionali del popolo originario di San Gregorio Atlapulco, che lo stato disprezza e cerca di non riconoscere come legittimi interlocutori.

Detenzione di María Cruz Paz

Il giorno 5 giugno di quest’anno, è stata detenuta arbitrariamente dalla Procura Generale del Michoacán, la compagna María Cruz Paz Zamora, delegata del Congresso Nazionale Indigeno, consigliera del Governo Comunale di Ocumicho, membra del Consiglio Supremo Indigeno del Michoacán e difensora dei boschi, della cultura p’urhépecha e della vita. È stata arrestata arbitrariamente senza alcuna spiegazione. La sua detenzione è strettamente relazionata alla sua attività di impegno a difesa del territorio, del bosco e della cultura p’urhépecha.

Violenza nell’Ejido Tila

Il 4 giugno, il gruppo delinquenziale “Karma” ha aggredito la popolazione con armi di grosso calibro provocando terrore e sfollamento forzato nell’Ejido Tila, detto gruppo, appoggiato dalla Giunta Municipale è responsabile dell’assassinio di Carmen López Lugo il 12 gennaio del presente anno e di Domingo Lugo Ramírez il 14 marzo, detto crimine continua nell’impunità mentre nell’Ejido Tila continua una costante tensione e minaccia da parte del gruppo armato. Questo gruppo paramilitare ha il chiaro obiettivo di mettere fine all’autonomia che durante gli anni è stata costruita in questo territorio Ch’ol.

Rinvio dell’udienza di José Díaz

Il giudice non ha garantito il diritto ad un interprete della lingua materna di José, per poter realizzare l’udienza programmata lo scorso 19 giugno, per cui è stata rimandata, negando una volta di più il diritto ad un dovuto processo e ad una adeguata difesa. La stessa cosa avvenne nel novembre del 2022, quando José fu arrestato arbitrariamente e non fu assistito da un interprete in lingua ch´ol, né da un avvocato, ancor peggio, la procura lo obbligò a mettere la sua impronta e a firmare vari fogli in bianco. Non solo si tratta di discriminazione e razzismo appartenendo ad un popolo originario, José Díaz è ostaggio dello stato per la sua adesione zapatista, è stato torturato, fatto scomparire e messo in isolamento dalla polizia e ora si trova sequestrato in condizioni carcerarie di tortura (affollamento e insalubrità), con la misura di “prigione preventiva non ufficiale”, con la mancanza del dovuto processo e molteplici violazioni dei diritti umani.

Di fronte alla guerra noi popoli rispondiamo con ribellione, solidarietà e organizzazione.

CHIEDIAMO

Riallaccio dell’energia elettrica (luce), interruzione delle intimidazioni alla Comunità Indigena Otomí Residente a Città del Messico e piena soddisfazione delle loro richieste di una abitazione dignitosa.

Chiusura definitiva della discarica tossica di San Pedro Cholula e interruzione delle minacce di sgombero del picchetto contro la discarica e della criminalizzazione dell’Unione dei Popoli e delle Frazioni contro la discarica.

Cessazione della repressione con armi da fuoco sui compagni del Libres Oriental, giustizia e castigo dei colpevoli, cessazione del fuoco da parte dello stato contro la comunità che difende la propria acqua.

Cessazione delle aggressioni, degli atteggiamenti razzisti e classisti contro i chinamper@s a Xochimilco.

Cessazione della violenza paramilitare nell’Ejido Tila.

Cessazione della censura sui media liberi e comunitari.

Libertà immediata e incondizionata di María Cruz Paz, del Consiglio Supremo Indigeno del Michoacán.

Libertà immediata e incondizionata di José Díaz Gómez, Base d’appoggio Zapatista.

Facciamo appello alle organizzazioni, collettivi e individui solidali ad farsi carico delle richieste di Cessazione della guerra contro i popoli mediante azioni e presenza negli spazi a rischio.

Dove quelli in alto distruggono noi in basso ricostruiamo.

CON ATTENZIONE

Terra, Acqua e Libertà

ASSEMBLEA NAZIONALE PER L’ACQUA E LA VITA

#asambleanacionalporelaguaylavida

#NuestraLuchaEsPorLaVida

#ViolenciaDeEstado

#PresxsPoliticxsLibertad

#ALTOalaGUERRAcontralosPueblosZAPATISTAS

#CNI

#EZLN

 

Traduzione  a cura del Comitato Carlos Fonseca

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