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Messina: Nuovo sgombero ai danni del Teatro Pinelli

Si sono presentati oggi, in tarda mattinata, con macchine di poliziotti e materiali come mattoni e sacchi di cemento, alla Casa del Portuale. Da poco questa era stata ri-occupata dopo lo sgombero di settimane fa dai compagni del Teatro Pinelli. Dopo i furiosi attacchi da parte degli apparati della disinformazione locale, avvenuti negli scorsi giorni, l’apparato repressivo ha quindi prontamente risposto con un’azione che la questura locale non ha voluto nemmeno chiamare “sgombero” ma ha definito di “consolidamento e messa in sicurezza”. Nessuna vicenda di questi anni di occupazioni a Messina ha mai evidenziato con tale plasticità la sorda colpevolezza di un “potere occulto” annidato a vario titolo tra le forze dell’ordine e le cricche di infami che amministrano, non si capisce bene a quale titolo e soprattutto in conto di chi, i beni pubblici. Cricche e consorterie che, (senza nemmeno curarsi del fatto che le massime cariche rappresentative della Città come il sindaco Accorinti hanno sempre espresso grande solidarietà e rispetto per l’esperienza del Pinelli) in pieno stile mafioso, non hanno nemmeno il coraggio di assumersi le proprie azioni ed inventano una sorta di assurda “Lupara Bianca” ai danni di quella che è stata una delle esperienze sociali più avanzate di tutto il nostro meridione ribelle. Noi auguriamo caldamente loro di essere “consolidati e messi in sicurezza” vivi anch’essi al più presto, magari in un’opportuna area cimiteriale o al 41-bis come è costume che avvenga a quella (pure troppo) ristretta parte dei loro colleghi che abita le carceri. Per il Pinelli e coloro che gli han dato vita, continuamo placidamente a non temere alcun male, perché conosciamo la loro forza moltitudinaria e inarrestabile e l’esperienza storica ci insegna che i muri, prima o poi, crollano addosso a chi li ha sostenuti.

I Militanti e le Militanti di Officina Rebelde