Noi cittadini dell’ex confine orientale, che non abbiamo incarichi politico-amministrativi ma che viviamo del nostro lavoro in vari settori della società regionale, confidiamo che i vertici politici di questo Paese, dal Presidente della Repubblica, al Capo del governo se davvero ha un ruolo di direzione del governo, al Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, le istituzioni dell’Ue e gli eurodeputati delle terre dell’ex confine orientale , vogliano intervenire per fermare la costruzione progettata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini di un muro divisorio tra Italia e Slovenia che dovrebbe servire a bloccare le immigrazioni clandestine. Un’opera , se verrà davvero come pare progettata, del tutto inutile, come dimostrano le storie degli arrivi in Italia nordorientale di donne e uomini dal lontano continente asiatico, e come ben sanno gli operatori legali e le associazioni che quotidianamente si occupano di diritti umani in questa Regione. Abbiamo ancora negli occhi e nella memoria quanto odioso sia stato il confine orientale, quanto rancore abbia prodotto (…).
Ora un ministro che si crede capo assoluto decide di rimetterne un altro di muro, in spregio ai principi fondativi dell’Unione europea, e facendo ripiombare questo territorio in un clima di sospetti, chiusure, e alimentando un vero e proprio odio xenofobo. Tutto questo, scimmiottando il muro di Trump al confine del Messico, mentre il mondo è sempre più coinvolto da problemi di dimensioni sovranazionali. Dovremmo pensare al futuro, ripiombiamo nel passato.
Venerdi 5 luglio 2019 il Ministro Salvini sarà a Trieste, senza nessuna volontà di ascoltare le genti e i sindaci di questo territorio ma solo il suo amico Governatore Fedriga che si distingue (…) più che altro per le sue continue esternazioni contro gli immigrati e per la vergognosa scelta di rimuovere lo striscione per la verità su Giulio Regeni dal palazzo della Regione. Né Salvini né Fedriga sono di queste terre.
(…) Si insiste in una propaganda che nasconde l’incapacità di trovare soluzioni serie al problema dell’immigrazione alla porta orientale d’Italia, e di intervenire semmai sul mercato del lavoro che spesso, come il caso Monfalcone insegna, vive grazie alla presenza di tanti stranieri e spesso in condizioni di grande sfruttamento. (…).
Restare in silenzio e far finta di nulla non è più possibile. Invitiamo tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia a far sentire la propria voce Venerdi 5 luglio a Trieste con un evento pubblico contro la visita di questo ministro, alleato per altro di un personaggio come il leader ungherese Orbán (…). Chiediamo a Sindaci, associazioni, forze politiche e sindacali, di costituirsi in comitato permanente per fermare questa follia.
per adesioni
selmonfalcone.iacono@gmail.com
***Associazione “Porto Futuro”- Friuli Venezia Giulia