Abolizione della protezione umanitaria, prolungamento dei tempi di detenzione nei Centri per il rimpatrio e cancellazione del gratuito patrocinio per i profughi che avranno avuta la domanda di asilo respinta dalla Cassazione. E ancora, norme più severe per il riconoscimento della cittadinanza e maggiori finanziamenti per i rimpatri.
Annunciato più volte dal ministro degli Interni Matteo Salvini, il decreto sicurezza sarebbe ormai in dirittura di arrivo almeno nella parte che riguarda i migranti, quella a cui tiene maggiormente il ministro leghista. Le ultime rifiniture ai 15 articoli che compongono il testo verranno fatte tra oggi e domani da Salvini con il collega della Giustizia Alfonso Bonafede. Bisogna vedere adesso se il giro di vite proposto solleverà le proteste dei pentastellati. In caso contrario, nel caso cioè tutto fili liscio per Salvini magari per la scelta del M5S di affidare eventuali modifiche al parlamento, il decreto potrebbe vedere la luce già con il prossimo consiglio dei ministri.
PROTEZIONE UMANITARIA Per il Viminale ogni anno vengo rilasciati troppi permessi di soggiorno per motivi umanitari in rapporto alle altre forme di protezione internazionale. Da qui la decisione di cancellare di fatto l’istituto eliminando la possibilità «per le Commissioni territoriali e per il Questore di valutar rispettivamente la sussistenza dei ’gravi motivi di carattere umanitario’ e dei ’seri motivi, in particolare di carattere umanitario risultanti da obblighi costituzionali o internazionali dello Stato italiano». Sono previste delle eccezioni: sarà ancora possibile ottenere la protezione umanitaria in caso di «condizioni di salute di eccezionale gravità e nelle situazioni contingenti di calamità naturale nel Paese di origine che impediscono temporaneamente il rientro dello straniero in condizioni di sicurezza».
STOP AL GRATUITO PATROCINIO L’obiettivo è quello di ridurre i ricorsi in Cassazione di quanti hanno avuto respinta la domanda di asilo. Per questo il decreto prevede l’esclusione che il difensore della parte ammessa al gratuito patrocinio abbia diritto all’anticipazione di spese ed onorari a carico dell’erario quando l’impugnazione è dichiarata improcedibile o inammissibile».
RIMPATRI Previsto il finanziamento di 500 mila euro per il 2018 e di 1,5 milioni di euro l’anno per il biennio 2019-20 del Fondo destinato ai rimpatri di «coloro che non hanno titolo di soggiornare nel territorio italiano».
CENTRI PER I RIMPATRI Oggi un migrante irregolare può essere trattenuto in un centro per i rimpatri al massimo per 90 giorni, il tempo necessario per ottenere il via libera al rimpatrio da parte del Paese di origine. Scaduto questo temine deve essere rilasciato. Il Viminale propone di allungare la detenzione fino a sei mesi e di creare ulteriori 400 posti da aggiungere agli attuali 880.
A oggi i Cpr aperti sono sei: Torino, Roma, bari, Brindisi, Caltanissetta e Palazzo San Gervasio (Pz). Almeno altri quattro dovrebbero essere aperti entro l’anno a Milano, Macomer (Nu), Modena e Gradisca d’Isonzo (Go).
REATI La protezione internazionale potrà essere negata o revocata ai profughi condannati con sentenza definitiva per i seguenti reati: violenza sessuale, produzione, traffico e detenzione non per uso personale di droga, rapina, estorsione, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali gravi e gravissime, mutilazione di organi genitali femminili, furto e furto in abitazione aggravati dal porto di armi o narcotici.
UNITA’ DUBLINO Hanno il compito di individuare lo Stato Ue competente all’esame delle domande di asilo. Oggi ne esiste una sola presso il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero degli Interni, Per velocizzare le procedure è prevista l’apertura di altre Unità presso alcune prefetture.
CITTADINANZA Il decreto «incide sul riconoscimento della cittadinanza jure sanguinis, che attualmente opera senza limiti di generazione, e che negli ultimi anni ha determinato un incremento esponenziale di domande». Se il provvedimento passerà senza modifiche, in futuro la trasmissione della cittadinanza sarà limitata «ai discendenti in linea diretta di seconda grado che possono documentare lo status civitatis italiano del loro ascendente».
da il manifesto
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L’apartheid istituzionale si va rafforzando in Italia. Sulla bozza di decreto Salvini e sulle crescenti revoche dell’accoglienza
L’apartheid istituzionale si va rafforzando in Italia.
Il Sole 24 Ore ha pubblicato il 23 agosto i contenuti della bozza di decreto legge che il Ministero dell’Interno sta elaborando per quanto riguarda il diritto di asilo e i diritti delle persone richiedenti protezione internazionale in Italia[1].
I contenuti più rilevanti riguardano l’aumento del numero di mesi di detenzione nei centri di espulsione (da 3 a 6 mesi); l’allargamento della lista dei reati che abilitano al rifiuto o alla revoca dell’asilo; la drastica riduzione delle possibilità di ricorso nel caso di diniego della domanda di protezione; la riduzione delle possibilità di ottenere la protezione umanitaria; la limitazione dell’accoglienza negli Sprar solo ai beneficiari di protezione internazionale o sussidiaria; l’esclusione dalla possibilità di iscrizione all’anagrafe (cioè di ottenimento della residenza) per le persone richiedenti asilo, per le quali si prevede un documento di riconoscimento particolare; la proroga di un anno per scrivere un testo unico sull’asilo.
Con e oltre Minniti
Particolarmente serio è il cambiamento che verrebbe prodotto da tre misure: quella che nega la residenza, quella che riduce le possibilità di riconoscimento della protezione umanitaria, quella che limita le possibilità di ricorso alle decisioni avverse alle domande di asilo.
La prima, quella che nega la residenza, un diritto ad avere diritticome ricorda un recente report con toolkit della campagna LasciateCIEntrare[2], significherebbe per le persone richiedenti asilo, ad esempio, l’esclusione dalla possibilità di avere il medico di base e di usufruire, di fatto, del servizio sanitario nazionale.
La seconda, relativa al riconoscimento della protezione internazionale, mette in pericolo la divisione dei poteri tra esecutivo e giudiziario, in quanto interviene nell’autonomia del lavoro delle Commissioni territoriali che vagliano le domande di asilo o, in caso di ricorso, dei tribunali.
La terza, quella che limiterebbe le possibilità di ricorso, determinerebbe un trattamento speciale e penalizzante verso una specifica parte della popolazione (quella richiedente asilo) in virtù del suo status giuridico.
Se i contenuti della bozza saranno confermati saremo oltre il decreto Minniti-Orlando, che ha già ridotto i diritti delle persone richiedenti asilo, e si approfondirà in maniera ulteriore una condizione di apartheid e di razzismo istituzionale a danno di questa parte della popolazione. La separazione tra nazionali e non nazionali si aggraverebbe, dunque, in modo ulteriore e, con essa, la condizione di vulnerabilità e marginalità civile e sociale della popolazione immigrata.
Il circolo della repressione
Questo scenario è in realtà già anticipato da quanto sta accadendo con l’accelerazione e la moltiplicazione delle revoche di accoglienza e con l’ulteriore spinta del Ministero nei prossimi bandi verso centri di accoglienza di grandi dimensioni[3]. In particolare, diversi attivisti ed attiviste registrano già da alcuni mesi l’aumento dei controlli prefettizi punitivi contro i migranti (per esempio, sull’orario di presenza) che provocano revoche di accoglienza[4].
La tendenza è quella di approfondire l’attacco alle persone migranti e non alla malaccoglienza, dunque, indebolendo sempre più le condizioni di vita di parte della popolazione richiedente asilo, ma anche titolare di protezione. Si produce così un’umanità indebolita nei diritti e nelle condizioni di vita, da utilizzare poi, nel circuito della repressione in caso di commissione di reati (o, apparentemente in modo paradossale, anche se sottoposta a condizioni gravi di sfruttamento) a fini di propaganda, dicendo che i migranti sono un pericolo sociale in quanto criminali o lavoratori a buon mercato che abbassano i livelli salariali e di sicurezza degli italiani, per cui ci vogliono politiche sempre più di controllo e di contrasto: alimentando una logica che si muove così all’infinito.
Il Ministero dell’Interno, con questa strategia, produce il problema, peggiorando gravemente la vita di centinaia di migliaia di persone, per poi proporsi come risolutore. Ovviamente, il trucco è chiaro, ma non basta la critica della ricerca sociale o del ragionamento a metterlo in discussione.
La produzione di popolazione debole e con status giuridici differenziati e poveri serve ad una parte dell’economia nazionale per mantenere i profitti alti in settori a basso valore aggiunto (alcuni comparti dell’edilizia, dell’agricoltura, dei servizi alla persona, della prostituzione e del turismo, soprattutto) e serve ad un’altra parte, quella politica, per alimentare la propaganda e accrescere il consenso di una società nazionale sempre più razzista anche perché poco interessata (ancora, per ora) ad organizzarsi per lottare collettivamente per i propri diritti e bisogni e, quindi, incline a seguire chi le propone di essere forte con i deboli in quanto non riesce (non è interessata) ad esserlo con i forti.
È questo corto circuito che va messo in discussione e per questo sono necessari la proposta e la mobilitazione politica, concentrate sui bisogni reali della popolazione al di là delle appartenenze nazionali, in una logica meticcia, che rompe il quadro razzista che le istituzioni governative vanno rafforzando di giorno in giorno e che il decreto del Ministro dell’Interno aggraverebbe, se promulgato, in modo ulteriore.
Gennaro Avallone
da Effimera
Note:
[1] http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-08-22/stretta-migranti—ecco-nuove-regole-bozza-decreto-salvini-220721.shtml?uuid=AEIo5odF
[2] http://www.lasciatecientrare.it/j25/italia/news-italia/357-diritti-on-line-il-toolkit-lasciatecientrare-per-l-iscrizione-anagrafica-di-stranieri-richiedenti-asilo-e-beneficiari-di-protezione-internazionale-una-guida-pratica-contro-discriminazioni-e-burocrazia
[3] https://www.asgi.it/notizie/revoca-accoglienza-napoli/;https://altreconomia.it/accoglienza-bandi-prefetture/.
[4] https://www.facebook.com/events/242142176503442/?notif_t=plan_user_invited¬if_id=1535196311399675