Quattro attivisti ecologisti il prossimo 23 gennaio andranno a processo per le azioni di sanzionamento portate avanti, nel marzo del 2022, contro la sede milanese della Centrex, controllata dal colosso russo dell’energia Gazprom.
Tra i reati contestati, danneggiamento e manifestazione non autorizzata, tuttavia avevano già fatto molto discutere le perquisizioni subite da attivist* di Fridays for Future, del CSOA Lambretta e del Cantiere Milano, insieme ad altri gruppi e associazioni ambientalisti, avvenute nei giorni successivi all’azione, soprattutto vista la sproporzione tra la durezza dell’operazione repressiva e il tipo condotte contestate.
La stretta repressiva nei confronti di chi lotta per la giustizia climatica continua dunque senza sosta.
“Siamo ormai nell’anno secondo dell’Era Meloni – si legge in proposito sul sito di Milano in Movimento – e la destra di governo, “tutta legge e ordine… ma solo per gli altri” ha appena approvato un inasprimento delle pene per quelli che la propaganda di destra definisce ecovandali. Insomma, di fronte al disastro climatico, coloro che lo provocano rimangono impuniti e anzi, vengono incoraggiati a continuare ad inquinare, coloro che lottano contro il collasso ambientale vengono invece puniti”.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, Giano del CSOA Lambretta di Milano, una delle realtà coinvolte nelle indagini Ascolta o scarica
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