Milano: botte ai metalmeccanici per ripristinare "l’ordine sociale"
- dicembre 20, 2007
- in lotte sociali
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Scene da anni ’50 a Milano. Quattro ore di sciopero e un corteo che vuole protestare davanti a Assolombarda, dopo un anno e mezzo di attesa del rinnovo. Federmeccanica che continua a rispondere “siete fuori dalla realtà” per qualche cento euro di dignità. La fotocopia esatta di quanto successo nel gennaio 2006 per l’ultimo rinnovo contrattuale (e per decine di altri). Poi la realtà arriva sotto le loro finestre e c’è la polizia a ripristinare la gerarchia sociale. Parole, fischietti, spintoni, transenne, scudi, uova, corpo a corpo e poi le manganellate, teste e nasi rotti. Perché sotto il portone del palazzo di vetro degli industriali lombardi, le tute blu, non ci devono stare. Off limits. Perchè? «Non c’era alcun bisogno di usare i manganelli contro i lavoratori a mani nude e viso scoperto che non volevano fare altro che sfilare davanti alla sede dell’associazione padronale transennata a presidiata come fosse un fortino – denunciano Fim-Fiom-Uilm – Non c’era alcun bisogno di questa “prova di forza” contro chi non rivendica altro che la dignità, la sicurezza sul lavoro e il diritto a un contratto nazionale rinnovato». O forse ce n’era bisogno. E le “forze dell’ordine” sono intervenute. A ripristinare i ruoli e l’ordine, appunto, sociale.
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