Tre denunce per le cariche sotto la sede della Regione Lombardia del giugno scorso.
Il 20 giugno 2021, esattamente un anno dopo la manifestazione avvenuta sotto la Regione Lombardia a seguito del primo lockdown, siamo nuovamente scesə nella stessa piazza per denunciare le innumerevoli responsabilità politiche della Giunta Regionale per la gestione della pandemia e la devastazione della sanità pubblica a favore di quella privata.
Ci siamo ritrovatə con numerose realtà per dichiarare e affiggere la sentenza del processo popolare in nome della giustizia contro i crimini che continuano a rimanere impuniti della Regione, di Attilio Fontana e di Letizia Moratti.
La risposta dei palazzi del potere è sempre e solo una: repressione.
Una muraglia di caschi e manganelli che ci hanno caricatə mentre cercavamo di consegnare il nostro verbale di allontanamento e di immediata decadenza di ogni potere amministrativo sul territorio nei confronti della Giunta Regionale e, ora, dopo 6 mesi, sono arrivate le denunce per resistenza aggravata! Non ci stupiamo di questo trattamento, è purtroppo intrinseco nella natura di ogni servo schierarsi a difesa del proprio padrone. Evidentemente 38.000 vittime per mal gestione della “emergenza Covid” non sono sufficienti a smuovere le coscienze delle presunte Forze dell’Ordine… del resto aveva ragione Rousseau “non c’è peggior servo chi ama le proprie catene”.
Dopo 30 anni di tagli alla sanità pubblica avvenuti impunemente con Formigoni, Maroni e adesso Fontana, con la volontà esplicita e consapevole di perseguire un sistema sanitario fondato sulla ricerca del profitto e non sulla tutela della salute delle persone; dopo le scelte volte di fatto ad aver creato una pandemia colposa con migliaia di morti, la “giustizia” italiana va a colpire manifestanti che chiedono verità e giustizia sociale, non chi compie materialmente scelte scellerate che hanno ogni giorno una ricaduta sulle nostre vite, sulla nostra salute e sul nostro benessere!
Noi vogliamo che la cura venga messa al centro delle nostre esistenze, vogliamo una sanità pubblica, laica, gratuita, accessibile e garantita.
Vogliamo presidi sanitari territoriali strutturati sulle reali necessità del territorio.
Vogliamo consultori laici e pubblici, accesso ai servizi per il benessere psicologico.
Vogliamo l’educazione sessuale nelle scuole.
Consideriamo la salute come benessere fisico, sessuale, psicologico, sociale ed educativo. La salute non è solo assenza di malattia.
Rivendichiamo il benessere dei nostri corpi e un accesso incondizionato al diritto alla salute e al welfare a prescindere dal proprio genere, provenienza geografica, condizione economica-sociale, abilità.
Siamo per una società della cura che parte dall’autodeterminazione delle comunità e dei territori.
Continueremo a lottare e a denunciare gli orrori commessi dalla regione Lombardia.
Non un passo indietro.
Solidarietà e vicinanza ai compagni denunciati!
Collettivo ZAM