All’aggressore se ne è aggiunto un secondo armato
Stavano comprando delle rose per le loro fidanzate davanti a un locale quando un ultrà ha cominciato a insultare il venditore ambulante. Insultati, presi a spintoni, accoltellati più volte e feriti in modo grave solo per aver preso le difese di un giovane pachistano, venditore ambulante di fiori, che era stato preso di mira con insulti razzisti. È successo nella notte tra giovedì e venerdì davanti al locale Gioia 69, in via Melchiorre Gioia. I protagonisti dell’aggressione sono stati fermati dai carabinieri, uno è un ultrà milanista noto alle forze dell’ordine. I due giovani feriti, di 24 e 25 anni, sono stati aggrediti sotto gli occhi delle fidanzate, alle quali stavano comprando delle rose dal pachistano. Ora sono ricoverati in gravi condizioni.
CALCI E PUGNI – Erano circa le 2, i due giovani con le fidanzate stanno chiacchierando davanti al locale, quando sono usciti una dozzina tra ragazzi e ragazze, molto su di giri, già protagonisti di liti con gli altri avventori all’interno del discopub. Mentre i due amici si avvicinano al giovane venditore ambulante, è arrivato il primo dei due aggressori, 27enne di Cormano, un ultrà già diffidato (e condannato a stare fuori dagli stadi fino al 2010) che fa parte dei «Guerrieri ultras». «Pachistano di m…» urla all’ambulante e gli mette le mani addosso, spintonandolo. I due ragazzi hanno cercato di calmarlo. A quel punto è scoppiata la rissa: volano calci e pugni, mentre interviene anche un secondo aggressore, che tira fuori un coltello e fa partire due, forse tre colpi.
TENTATO OMICIDIO – Coltellate che volevano uccidere, spinte in profondità nell’addome, secondo una prima valutazione degli investigatori del Nucleo radiomobile. L’accusa ipotizzata a carico di entrambi è di concorso in tentato omicidio. Gli aggressori fuggono. Sono le fidanzate delle vittime a chiamare il 112 e a indicare l’auto sulla quale si stava allontanando uno dei due aggressori. Alla guida c’è un ragazzo di 29 anni, ubriaco come gli altri, poi denunciato per favoreggiamento. Poche ore dopo, grazie ai primi accertamenti sui testimoni, e a un sms, viene individuato e fermato anche il secondo feritore, che era già a casa.