Milano: la polizia picchia ancora i lavoratori del San Raffaele
- aprile 19, 2013
- in lotte sociali
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Una persona ferita, botte della polizia, sale operatorie bloccate, l’accettazione paralizzata: è altissima la tensione all’ospedale San Raffaele, a Milano, dove circa 300 lavoratori stanno lottando per tentare di bloccare i 244 licenziamenti annunciati dall’azienda.
L’accordo, invocato da tanti ma ancora lontano, dovrà essere trovato dalle due parti, azienda e lavoratori, visto che il prefetto di Milano, Camilla Andreana, abbandona il campo: “Non ci sarà un nuovo tavolo in Prefettura. La trattativa tra azienda e sindacati può ripartire, ma in altri sedi, sulla base della proposta che ho già avanzato”. La proposta prevedeva di bloccare per due anni i licenziamenti: “Non potrei mai ottenere – precisa Andreana – un accordo migliore di quello da me già proposto”.
Come era accaduto nei giorni scorsi i dipendenti, dopo essersi riuniti in assemblea, hanno occupato gli uffici dove si pagano visite e prestazioni e, come l’altro giorno, si registrano feriti: si tratta di un’infermiera, finita a terra nel parapiglia, portata via in barella dopo aver forzato, insieme ai colleghi, il cordone della polizia davanti all’accettazione. “Durante il confronto – è la ricostruzione dell’Unione sindacale di base – la lavoratrice è stata scagliata a terra e ha sbattuto la testa sul selciato. La donna è attualmente ricoverata”. La polizia tenta di ridimensionare gli episodi riferiti da lavoratori e sindacalisti e ipocritamente parla non di scontri, ma di “contatto fisico”. L’ospedale è presidiato da una trentina di agenti in tenuta antisommossa e da numerosi poliziotti in borghese della Digos.
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