Milano: Sgomberate le case popolari di via Bolla
- novembre 04, 2022
- in casa, lotte sociali, sgombero
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A Milano lo sgombero di diverse centinaia di occupanti delle case di via Bolla 40 ha costretto numerosi gruppi familiari ad accamparsi per strada, letteralmente, in mancanza di altre alternative.
Sgomberati gli alloggi di proprietà Aler occupati in via Bolla a Milano, zona Bonola/Gallaratese, al cui interno vivevano molte famiglie rom. Sul posto uno spiegamento enorme di polizia in antisommossa, protezione civile, tecnici e pompieri – questi ultimi hanno provveduto a tagliare alla radice l’impianto di luce e gas. Gli operai comunali hanno montato lamiere e un muro di jersey per chiudere lo stabile, del quale verranno tenute solo le mura esterne, mentre quelle interne sono state abbattute. Circa 50 famiglie (di occupanti), censite la settimana scorsa, saranno trasferite in altre zone: Parabiago, Quarto Oggiaro, Gratosoglio, Corbetta. Una minima parte invece in un campo in via Aldini.
“E’ stato un percorso durato mesi”, ha commentato il Prefetto di Milano Renato Saccone, spiegando che gli immobili situati presso i civici 38, 40 e 42 sono stati sgomberati. L’operazione di oggi, si legge in una nota della Prefettura, chiude il percorso di ripristino della legalità e messa in sicurezza del complesso di via Bolla, intrapreso nei mesi scorsi dalla Prefettura di Milano, con la piena collaborazione di Regione Lombardia, del Comune di Milano, di Aler e di MM.
Aler ha provveduto al censimento dei nuclei residenti, la Guardia di Finanza ha effettuato accertamenti di natura reddituale e patrimoniale e i Servizi sociali del Comune hanno individuato i casi di fragilità familiare, per arrivare infine allo sgombero degli immobili avvenuta oggi con l’intervento delle forze dell’ordine. Il quartiere di via Bolla è costituito da 156 alloggi, dei quali, a seguito del primo censimento svolto dall’ALER lo scorso mese di aprile, 91 risultavano occupati.
“Sapevamo da giorni” dello sgombero in via Bolla “perché interventi del genere vanno programmati e ne avevo parlato con il prefetto nei giorni scorsi”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. “Esprimo grande soddisfazione per la definitiva liberazione degli alloggi Aler di via Bolla a Milano, occupati abusivamente”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, evidenziando “l’importanza di una complessa operazione che ha consentito di risolvere una annosa questione, che si protraeva da anni.
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sabato 5 novembre, alle ore 11, sarà in Prefettura a Milano per partecipare al Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, convocato dal Prefetto di Milano per un esame della situazione dell’ordine pubblico in città e in provincia. Lo comunica il Viminale.
Il comunicato del movimento Khetane:
Lo sgombero degli abusivi di Via Bolla 40, a Milano, da settimane ha messo in mezzo alla strada 110 persone, di cui 37 minori, che creano 29 nuclei familiari Rom e non Rom.
Per allontanare gli occupanti dagli appartamenti, durante la notte gli incaricati entrano e distruggono ogni cosa spingendoli fuori con bambini appena nati, anziani, donne in gravidanza, donne sole e disabili. Questa situazione può solamente aggravare la condizione di salute di questi ultimi. Gli appartamenti vengono resi inabitabili perché distrutti con mazze e martelli così da costringere gli abitanti a dormire nei corridoi con minori che non possono più frequentare regolarmente la scuola a causa di questa situazione.
Nessuna di queste famiglie ha avuto avvisi se non dettati a voce.
Gli sgomberi senza un alternativa creano un disagio non solo alle persone persone coinvolte ma a tutto il paese in cui viviamo.
Bisogna considerare le condizioni di queste famiglie e riflettere sul futuro di ognuno di loro. Tutte le persone che abbiamo incontrato erano impaurite, disperate e senza nessuna sicurezza, compresi i bambini a cui in questo momento è negata un infanzia e un adolescenza serena.
Sono almeno 15 nuclei (di cui siamo certi) che sono lì da diversi anni, non hanno proprietà né risparmi e avrebbero requisiti come tutti gli altri per la casa popolare. Una grande problematica è la chiarezza su come entrare in questi progetti. D’altro canto dalla regione abbiamo saputo stamattina che per donne e bambini viene offerto un dormitorio o casa famiglia in cui poter dormire per qualche giorno e che poi “si devono arrangiare”.
Abbiamo chiesto al prefetto di eseguire verifiche veritiere e trasparenti e di non intervenire con sgomberi e allontanamenti senza conoscere le condizioni di ogni singola famiglia e che a ciascun nucleo venga garantito un percorso di inserimento abitativo.
Radio Onda Rossa fa il punto della situazione con Dijana Pavlovic, del Movimento Khetane Ascolta o Scarica
A Radio Onda d’Urto un breve commento di Paska conduttore di Tagada’, in onda il sabato pomeriggio dalle 14.30 alle 16.00, trasmissione che si occupa di eventi e fatti milanesi Ascolta o scarica