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Mobilitazione generale, appello alla solidarietà internazionale in difesa la rivoluzione confederale e la popolazione civile curda

Questo messaggio arriva direttamente dalla Siria del Nord-Est. Dopo che le richieste di Erdogan sono state accettate per permettere l’ingresso di Svezia e Finlandia nella NATO, l’esercito turco e i loro alleati jihadisti si stanno preparando ad attaccare la rivoluzione confederale e la popolazione civile.

“A tutte le reti di rise up for Rojava, a tutti gli amici della rivoluzione e a tutti i compagni e le compagne che combattono contro il fascismo. Il 7 luglio 2022, l’amministrazione autonoma ha dichiarato lo stato generale di emergenza per tutte le regioni del nord est della Siria. Nelle ultime settimane gli attacchi dello stato turco su tutti i fronti del Rojava, bombardamenti massicci sia aerei sia di artiglieria, sono intensamente aumentati. Allo stesso tempo quotidianamente militanti e civili vengono presi di mira e uccisi dai droni. Dopo l’ultimo incontro NATO a Madrid è diventato chiaro come la NATO e i suoi attori principali: USA, Germania, Gran Bretagna, Francia e Italia hanno dato il via libera alla Turchia per una nuova invasione del rojava- Siria del nord. Al momento la situazione sta diventando quotidianamente più critica, i mercenari turchi sono mobilizzati al confine, armi pesanti vengono portate al confine e grandi convogli militari sono stati mandati nella regione. Non possiamo dire esattamente quando ci sarà un’escalation della situazione, ma una cosa è chiara, l’escalation è imminente. Dobbiamo capire cosa significa ciò. In pochi giorni celebreremo il decimo anniversario della rivoluzione.

Dieci anni fa, il 19/07/2012, il popolo di Kobane ha preso il proprio destino in mano, liberato il proprio territorio e ha dato il via alla rivoluzione del Rojava. Da allora il popolo del Rojava, nelle più difficili condizioni e con enormi sacrifici, ha costruito la propria vita e il proprio territorio a mani nude. Questa rivoluzione ha generato una ripresa dell’internazionalismo nel 21esimo secolo e ha creato una realtà di lotta che è ispirazione per noi tutti. Tutti i successi degli ultimi dieci anni sono a rischio in questo momento. Una nuova invasione della Turchia in Rojava significherà o la fine del progetto socialista del Rojava o diventerà il motivo del collasso del fascismo turco. La regione qui cadrà in un’era buia oppure il sole della libertà splenderà alto nel cielo e brillerà di speranza nell’orizzonte verso le quattro direzioni del mondo. Per questa ragione facciamo appello a tutti perché capiscano la gravità della situazione e perché si preparino di conseguenza.

Mandate la vostra solidarietà al Rojava il 19 luglio, preparatevi per il giorno X, costruite iniziative locali di rise up for Rojava e siate voi stessi creativi. Insieme ci alziamo contro la NATO, insieme distruggeremo il fascismo turco, insieme difenderemo la rivoluzione e insieme lotteremo per il Rojava. Vi diciamo serkeftin e vi mandiamo i nostri saluti rivoluzionari e il nostro rispetto dal Rojava”.

Comments ( 1 )

  • […] Gli attivisti di Rise Up For Rojava citano dalla Siria, tra gli indicatori di un possibile semaforo verde della Nato a una nuova guerra della Turchia contro il Rojava, l’abbraccio diplomatico di Draghi ad Erdogan il 5 luglio. In questo contesto, in cui donne e uomini di stato che vorrebbero presentarsi come portabandiera della civiltà fanno a gara nell’appoggiare la repressione interna e le guerre esterne di un despota come Erdogan, si producono in Italia convergenze tra commentatori adusi a considerarsi agli antipodi. […]