A seguito delle proteste che proseguono ormai da due mesi fuori dai magazzini di Mondo Convenienza a Campi Bisenzio (Firenze), 32 lavoratori hanno ricevuto un avviso di garanzia per violenza privata, per aver impedito l’uscita dei camion carichi di merci durante i picchetti fuori dalla sede dell’azienda.
di Valeria Casolaro
La maggior parte dei destinatari del provvedimento sono lavoratori in appalto alla Rl2, che si occupa del servizio di trasporto e montaggio mobili per Mondo Convenienza, ma ad essere indagati sono anche alcuni simpatizzanti delle proteste, non dipendenti della cooperativa.
La protesta dei dipendenti della cooperativa Rl2 prosegue da oltre due mesi (ricevendo, nonostante ciò, una scarsissima copertura mediatica), con picchetti davanti alla sede dell’azienda e blocco dei camion delle consegne. I lavoratori hanno deciso di opporsi a oltranza a condizioni lavorative paragonate “allo sfruttamento e al caporalato” e avanzato richieste quali turni di 8 ore (e non 12), maggiore sicurezza e l’applicazione del contratto collettivo nazionale della logistica (attualmente sono infatti inquadrati con il Multiservizi), con il conseguente aumento a 1600 euro dello stipendio base (dagli attuali 1180).
La protesta, da Campi Bisenzio, si è rapidamente allargata ad altri contesti, arrivando fino a Torino, Roma, Bologna e Pisa. Ad oggi l’azienda non ha dato nessun “segnale concreto” che aiuti la risoluzione della vertenza, ha riferito il sindacato SI Cobas, “al contrario l’atteggiamento dell’azienda, che nei giorni scorsi ha provato a svuotare il magazzino di Campi Bisenzio forzando il presidio, così come gli scioperi e i picchetti ai cancelli del magazzino di Pisa dove sono stati spostati volumi e lavoratori, dimostra che la lotta è ancora al suo apice”. Nei giorni scorsi Rl2 aveva proceduto con il licenziamento di 25 lavoratori del magazzino di Campi Bisenzio che avevano dato il via allo sciopero (una mossa “ritrosiva” secondo il sindacato).
«C’è la tendenza a criminalizzare il diritto di sciopero. Il nostro codice non prevede il reato di picchetto e per questo fanno ricorso all’accusa di violenza privata» ha dichiarato Luca Toscano, coordinatore di Si Cobas per le province di Prato e Firenze che, commentando la notizia dei 32 avvisi di garanzia, accusa l’azienda di voler «spaventare» chi si è unito alla vertenza.
Osservatorio Repressione è un sito indipendente totalmente autofinanziato. Puoi sostenerci donando il tuo 5×1000 e darci una mano a diffondere il nostro lavoro ad un pubblico più vasto e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram