L’intero pianeta è pronto a riportare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla battaglia di Julian Assange, il fondatore di Wikileaks divenuto simbolo della libertà di stampa, attraverso una manifestazione di 24 ore consecutive che si svolgerà online e in presenza il 15 ottobre.
di Iris Paganessi
«Julian Assange è un uomo, un giornalista che ha rivelato i crimini e i criminali delle guerre in Afghanistan e in Iraq degli Stati Uniti. Julian Assange per questo è stato punito, è stato ingiustamente incarcerato e imbavagliato, gli è stato impedito di fare informazione. Mentre i crimini e i criminali sono impuniti e assolti, Julian Assange rischia di essere estradato negli Stati Uniti e condannato a morte con 175 anni di carcere». Così si apre l’appello lanciato dall’agenzia stampa internazionale Pressenza.
In questi mesi, le iniziative rivolte alla scarcerazione del fondatore di Wikileaks di coloro che hanno aderito alla 24h Assange si sono fatte sempre più numerose ed è per questo motivo che la mobilitazione internazionale del 15 ottobre si preannuncia decisiva e svariata. Sono previsti presidi, dibattiti, interviste, performance artistiche, flash mob, concerti, proiezione di film, documentari e tanto altro ancora.
Gli eventi si svolgeranno in oltre 50 città di tutto il mondo e i promotori dell’iniziativa hanno reso disponibile una mappa interattiva che faciliti l’organizzazione degli ultimi aderenti. Gran parte delle manifestazioni avverranno in Italia, madrepatria della maratona: da Nord a Sud, la Penisola offrirà la bellezza di 32 eventi a cui parteciperanno attivisti, giornalisti del calibro di Giuseppe Giulietti (segretario generale di FNSI) e artisti come Vincenzo Vita (Articolo 21), il vignettista Vauro e il comico Alessandro Bergonzoni. Non mancheranno all’appello il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury, il sindaco di Pinerolo, che ha concesso la cittadinanza ad Assange e il medico e attivista Vittorio Agnoletto.
All’estero, una grossa mobilitazione avverrà nel Regno Unito, e in particolare a Londra, dove diversi gruppi di attivisti manifesteranno a Piccadilly Circus e davanti alla prigione di Belmarsh, dove Julian Assange è rinchiuso da oltre tre anni, mentre a Manchester si organizzerà un evento artistico. In Spagna sono previsti la proiezione di un film nel centro di Barcellona e un presidio a Madrid. Dalla Germania si farà sentire la voce della deputata di Die Linke Zaklin Nastic. La Francia si unirà alla maratona con la città di Tolosa e il Belgio con un evento a Namur. A Taiwan, gli studenti della National Chengchi University di Taipei si sono coordinati per partecipare ad una marcia dal titolo Free Julian Assange. In Australia sarà coinvolta la capitale dove i manifestanti terranno un presidio, davanti all’ufficio del primo ministro. In Canada un gruppo di attivisti manifesterà davanti al Municipio di Regina, nel Saskatchewan e dal Cile interverrà il deputato Tomas Hirsch, intervistato dalla co-direttrice di Pressenza.
Oltre a tutti quelli già citati, tra i nomi di rilievo che già hanno confermato la loro presenza troviamo la resiliente Stella Moris, moglie di Assange, l’ex console dell’Ecuador Fidel Narvaez, e John Rees, organizzatore della catena umana che lo scorso 8 ottobre ha circondato il Parlamento londinese per chiedere la liberazione del fondatore di Wikileaks.
Tutte le iniziative saranno collegate da una diretta e all’unisono faranno passare un messaggio forte e chiaro: “Julian libero!”