Morto detenuto paraplegico, gli sono state negate cure esterne al carcere
Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, denuncia un “nuovo gravissimo, tragico episodio verificatosi nelle carceri”.
“Un detenuto calabrese, E. M., di 52 anni, gravemente malato, costretto alla sedia a rotelle – afferma Corbelli – è deceduto in carcere mercoledì mattina, in una città siciliana, dove era stato trasferito da un mese, ai familiari è stato impedito di vedere la salma che è stata chiusa in una bara e trasportata in Calabria dove è arrivata giovedì sera alle 19”.
L’uomo, a favore del quale nei mesi scorsi era intervenuto Corbelli con un appello umanitario, era stato da un mese trasferito dalla Calabria in Sicilia, per scontare una condanna passata in giudicato di pochi anni di carcere”. “Nonostante le sue gravi condizioni di salute, perché era paraplegico – afferma Corbelli – E.M. non aveva ottenuto né gli arresti domiciliari, né la possibilità di essere ricoverato e curato in un centro specializzato di Catania o Parma (quelli attrezzati per la sua patologia).
Mercoledì mattina l’uomo alle 9,30 si è sentito male. Sono stati disposti degli esami. Un’ora dopo è stato trovato già morto per terra. Alle 14 è stata informata la famiglia in Calabria. Ai familiari è stato, di fatto, impedito di poter vedere la salma perché poche ore dopo il decesso, alle 17, è stata chiusa in una bara e il giorno dopo, ieri giovedì, trasferita in Calabria, dove è giunta ieri sera alle 19”.
“È doveroso in un Paese civile – sostiene Corbelli – dare risposte a questi interrogativi. Perché si è tenuto in carcere quell’uomo paraplegico? Perché non è stato curato adeguatamente? E soprattutto cosa è accaduto mercoledì mattina dal momento che si è sentito male sino a quando è morto?”.
fonte: Ristretti Orizzonti
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