Mortola l’ex capo della Digos di Genova nel 2001, condannato per il G8 promosso a questore
Promozioni per i “capi” condannati per il G8, mentre la “truppa” abbandonata deve fronteggiare la sfiducia dei cittadini. Non sono parole di un no global ma le amare considerazioni di Roberto Traverso, segretario provinciale del sindacato di polizia Silp Cgil.
La frustrazione nasce dalla notizia della promozione a questore di Spartaco Mortola, ex capo della Digos di Genova nel luglio del 2001, condannato in secondo grado a 3 anni e otto mesi per l’irruzione e i falsi della scuola Diaz e a un anno e due mesi per induzione alla falsa testimonianza col capo dei servizi De Gennaro.
Traverso si chiede: “Cosa diranno i genovesi? Purtroppo penso che la loro reazione sarà questa: “Cosa c’è di strano? È sempre stato così!”. Il danno oltre la beffa per una categoria come la nostra che per quei maledetti giorni del 2001 sta pagando mediaticamente (e non solo) un prezzo altissimo. Da un lato, sentenze che infliggono un durissimo colpo a chi aveva responsabilità organizzative gestionali, dall’altro, la convivenza con un’Amministrazione che si dimentica della “truppa””.
Quei poliziotti senza gradi che secondo il Silp “solo per una responsabilità oggettiva, si trovano a pagare centinaia di migliaia di euro tra spese legali e risarcimenti. Su questo la nostra Amministrazione è silente… o meglio sfuggente”.
La frustrazione nasce dalla notizia della promozione a questore di Spartaco Mortola, ex capo della Digos di Genova nel luglio del 2001, condannato in secondo grado a 3 anni e otto mesi per l’irruzione e i falsi della scuola Diaz e a un anno e due mesi per induzione alla falsa testimonianza col capo dei servizi De Gennaro.
Traverso si chiede: “Cosa diranno i genovesi? Purtroppo penso che la loro reazione sarà questa: “Cosa c’è di strano? È sempre stato così!”. Il danno oltre la beffa per una categoria come la nostra che per quei maledetti giorni del 2001 sta pagando mediaticamente (e non solo) un prezzo altissimo. Da un lato, sentenze che infliggono un durissimo colpo a chi aveva responsabilità organizzative gestionali, dall’altro, la convivenza con un’Amministrazione che si dimentica della “truppa””.
Quei poliziotti senza gradi che secondo il Silp “solo per una responsabilità oggettiva, si trovano a pagare centinaia di migliaia di euro tra spese legali e risarcimenti. Su questo la nostra Amministrazione è silente… o meglio sfuggente”.
fonte: La Repubblica
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