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Napoli: blocco alla sede di equitalia, arriva la vendetta dello Stato

Poco meno di dieci giorni fa il governo Monti ha portato a termine l’ennesimo blitz sulla pelle dei cittadini di questo paese. Con un decreto ad hoc è stata prorogata per altri due anni la concessione della riscossione dei tributi degli enti locali ad Equitalia, società s.p.a controllata dallo Stato. In questo modo, anche gli enti locali che volevano non rinnovare ad Equitalia la concessione per la riscossione non potranno più farlo. In questi giorni sono arrivati i provvedimenti giudiziari per i fatti avvenuti davanti alla sede di Equitalia a Napoli in Corso Meridionale lo scorso 11 maggio.

Per 7 attivisti dei centri sociali le accuse sono gravissime. Ricordiamo che il presidio davanti ad una delle più grandi agenzie di Equitalia a Napoli, fu insipegabilmente caricato una prima volta dalle forze dell’ordine. Cariche che portarono al ferimento di alcuni studenti che dovettero ricorrere alle cure ospedaliere. Da li seguirono nuove tensioni con le violente cariche che poi si svilupparono sul Corso Meridionale. Una giornata che ebbe il grande merito di aprire la “questione Equitalia” nel paese. Facendolo in maniera pubblica, alla luce del sole, e rivendicando la fine della riscossione coatta dei tributi. In quelle settimane nel paese si succedevano i suicidi da Nord a Sud a causa delle cartelle di riscossione di Equitalia che mandavano in miseria interi nuclei familiari. Poche settimane dopo il governò abbasso l’agio d’imposta di Equitalia e approvò alcune misure tampone che in ogni caso non hanno scardinato il meccanismo usuraio e predatorio di Equitalia.

Oggi ci chiedono di pagare il conto.

Le accuse sono molto pesanti per quello che si annuncia come un processo di vendetta dello Stato. La lista è lunga : violenza privata, interruzione di pubblico servizio, lancio di oggetti atti ad offendere, danneggiamento, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, manifestazione non autorizzata e travisamento. Sono 12 i poliziotti che si sono fatti refertare per quei fatti, con prognosi di 7 giorni ciascuno. In pratica, quasi la metà del nucleo di polizia presente quella mattina ha dichiarato di essere stato ferito. Una situazione che risulta alquanto paradossale visto che le forze dell’ordine spazzarono via il presidio dalla sede di Equitalia disperdendolo completamente.
La battaglia contro la riscossione coatta dei tributi non può dirsi certo finita.
Continueremo a far vivere nelle mobilitazioni dell’autunno il tema della lotta contro il sistema Equitalia che resta uno degli strumenti delle politiche di rigore ed austerità del governo Monti da usare non contro i ricchi ed i grandi evasori ma contro dipendenti, operai, precari e ceti popolari.

D.A.D.A.