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Napoli: Bottiglie incendiarie contro i muri del Laboratorio Insurgencia

Due bottiglie incendiarie contro il laboratorio sociale Insurgencia! Questa l’amara scoperta fatta nella serata di ieri in occasione delle consuete attività di quartiere nel centro sociale: i chiarissimi segni neri di due vampate di fuoco sul muro e in terra i cocci di bottiglie di vetro con gli stoppini… Il fatto probabilmente risale alla notte precedente, visto che di giorno è impossibile che possa passare inosservato un gesto del genere su un luogo conosciuto e frequentato dagli attivisti, dagli studenti della limitrofa scuola Sbordone e dagli abitanti del quartiere.
Un gesto facile e vigliacco, probabilmente da auto in corsa, che fortunatamente non ha prodotto nessun danno, perchè si è consumato contro il muro, ma non per questo è meno grave e vile contro chi quotidianamente lavora contro l’emarginazione e la mancanza di spazi di socialità e di autorganizzazione nei quartieri popolari.
Non facciamo fatica nemmeno ad immaginare la matrice di questo attentato, che è sicuramente collocata in quella microgalassia di gruppetti neofascisti e xenofobi, che fortunatamente a Napoli non hanno la rappresentatività sociale per mobilitarsi in piazza e dopo aver tentato inutilmente di insediarsi a Materdei oggi sfogano la propria sottocultura in questo modo (e coerentemente con quello che avviene in tante parti d’Italia). Un problema di tutta la città, dopo la serie di aggressioni squadriste contro singole persone, dagli studenti del Margherita di Savoia al passante di piazza Dante… Questo gesto rappresenta un ulteriore escalation della loro regressione. La vicinanza con le manifestazioni pubbliche del 25 aprile è probabilmente un altro motivo stimolante per le teste bacate di questi piccoli fans della dittatura e dello squadrismo.
Proprio venerdi alle 17.30 al laboratorio Insurgencia si presenta il liibro “Sia folgorante la fine” di Carla Verbano, mamma di Valerio, assassinato trent’anni fà dai neofascisti dei NAR e al quale è stata intitolata una strada dal Comune di Napoli quest’anno. Un’iniziativa che automaticamente diventa anche un’assemblea pubblica contro questo avvenimento.
Se qualcuno pensa di intimidirci rispetto alle nostre attività quotidiane al fianco dei soggetti sociali più deboli e sfruttati, davvero fa malissimo i suoi conti, ma dopo un’episodio del genere ci fanno ancora più rabbia le equiparazioni astratte (e incostituzionali) tra le reti antirazziste e antifasciste che a Napoli mobilitano migliaia di giovani (come il 30settembre contro Casapound o come il primo marzo contro le leggi xenofobe) e chi fa dello squadrismo la sua reale forma di esistenza. Come se la storia non avesse insegnato nulla su queste sottoculture autoritarie e razziste e sui loro tristissimi epigoni.
Altresì non possiamo non notare l’agibilità che viene concessa a questi squadristi che agiscono in queste forme vigliacche mentre invece la repressione aggredisce le lotte sociali, come testimoniano proprio ieri le misure cautelari confermate agli attivisti antidiscarica di Chiaiano. E aspettiamo di sapere cosa hanno da dire quei rappresentanti del Pdl e della Destra, da Schifone a Diodato a Florino, che coltivano pubblicamente relazioni e sostegno economico e politico a questi gruppetti xenofobi e neofascisti che sempre più, a dispetto della loro presunta carica “antisistema”, si caratterizzano come la gioventù nera di una parte del centrodestra. A dimostrazione di un progressivo slittamento del sistema di garanzie democratiche e costituzionali.
Per parte nostra rilanciamo ancora e lo faremo sempre, il piano della mobilitazione di massa come la manifestazione del 25 aprile lanciata dalla rete napoletana contro il neofascismo, il razzismo e il sessismo con la partecipazione dell’ANPI (ore 17.00 da piazza del Gesù) e l’appello ai movimenti per la manifestazione del primo maggio a Chiaiano!

Laboratorio occupato Insurgencia