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Napoli: ci risiamo con le favolette della procura!

La Procura della Repubblica di Napoli vuole processare 46 persone per le vibranti proteste sotto Palazzo Santa Lucia nel periodo del lockdown (ottobre 2020).

La sera del 23 Ottobre 2020 migliaia di napoletani e napoletane, scesero in piazza dirigendosi verso la sede della regione Campania a Santa Lucia.

Nei giorni precedenti Vincenzo De Luca aveva ventilato l’ipotesi di un lockdown totale per frenare i contagi oramai fuori controllo. L’esiguità o l’assenza di aiuti economici e tutele con cui affrontare l’emergenza portò in piazza una composizione sociale spuria, decisa a far sentire le proprie “voci”.

Migliaia di persone diedero vita ad una durissima contestazione al governo, locale e nazionale.

A distanza di due anni la Procura di Napoli ha chiuso le indagini confezionando il solito teorema- insalatiera contenente ultras, esponenti della criminalità organizzata

e dell’estrema destra.

Molti/e gli/le attivisti/e politic* indagati/e: a tutto/e loro va la nostra piena solidarietà.

A differenza delle favolette che leggiamo in questo e in altri provvedimenti giudiziari, la rabbia di questa città viene da lontano ed esplode ogni qualvolta le contraddizioni, che siamo abituati a vivere quotidianamente, deflagrano a causa della crisi.

Una crisi che diventa sempre più ingestibile anche per chi l’ha causata.

Abbiamo la necessità di incentivare processi di organizzazione politica collettiva che proteggano dagli infami attacchi mediatici, che permettano a chi esprime rabbia e dolore per questa situazione di costruire legami e connessioni, di verticalizzare le proprie rivendicazioni contro un nemico.

Costruire processi di organizzazione politica vuol dire contrastare una retorica che viene appositamente usata quando si teme un’escalation sociale che lo Stato, in tutte le sue appendici, sa bene di non poter contrastare.

Pandemie, devastazione ambientale, guerre imperialiste, disoccupazione, repressione del dissenso: il nostro obiettivo resta il ribaltamento dell’attuale stato di cose presenti.

Senza lasciare indietro chi viene represso/a continuiamo ad organizzarci e a far sentire la nostra voce.

Laboratorio Politico Iskra