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Napoli: nel carcere di Poggioreale 3 detenuti morti in pochi giorni

Il primo è deceduto dopo aver assunto un “mix di farmaci”, il secondo è stato stroncato da un infarto, l’ultimo in ordine di tempo ha inalato gas e aveva un sacchetto di plastica infilato in testa, le indagini appureranno se si è trattato di un suicidio e di tentativo di “sballo” concluso tragicamente. Da inizio anno salgono a 125 i detenuti morti, tra suicidi, malattia e le c.d. cause da accertare”.
“Nel carcere Poggioreale di Napoli e per giunta nello stesso padiglione, ovvero nella stessa palazzina chiamata Roma, sono morti nel giro di pochi giorni tre persone detenute”. Lo affermano in una nota Riccardo Arena, che cura la rubrica Radiocarcere su Radio Radicale e Ristretti Orizzonti. “Il primo detenuto è morto il 24 agosto, ma la notizia si è appresa solo oggi. Si chiamava Sergio Scotti ed è morto dopo aver assunto un mix di farmaci (Sanax e Rivodril) introdotti fraudolentemente in cella.”
“Invece”- precisano Radiocarcere e Ristretti Orizzonti – “domenica 5 settembre, durante la notte, è morto un altro detenuto, a causa di un infarto. Si chiamava Giuseppe Coppola, di 60 anni, ed era detenuto sempre nel padiglione Roma del carcere di Poggioreale. Pare che Coppola, verso le tre di mattina, si sia sentito male ed abbia accusato dolori al petto. Portato in infermeria, gli è stato somministrato un semplice antidolorifico (Toratol) ed è stato rimesso in cella. Non è chiaro se il medico lo abbia visitato o meno. Dopo un paio d’ore Coppola si è di nuovo sentito male tanto che è svenuto in cella. E’ morto durante il trasporto in autoambulanza stroncato da un infarto.”
“Ieri sera, l’ultimo decesso” – affermano ancora Radiocarcere e Ristretti Orizzonti – “Infatti, sempre nel padiglione Roma del carcere di Poggioreale, è morto Francesco Consolo, di 34 anni. Consolo era detenuto nella sezione Transex, dove vengono ubicati tossicodipendenti, omosessuali e transessuali ed è morto dopo aver inalato il gas dalla bomboletta data in dotazione ai detenuti per cucinare in cella. È stato infatti ritrovato senza vita con un sacchetto di plastica in testa e la bomboletta di gas accanto.
Rita Bernardini, deputato Radicale, sentita al riguardo ha dichiarato: “125 detenuti sono morti dall’inizio dell’anno nelle carceri italiane: questi sono ‘omicidi di Stato’, con l’aggravante che lo Stato è consapevole di ciò che fa e non si vuole ravvedere. Prova ne è il Decreto legislativo sul trasferimento all’estero dei detenuti stranieri comunitari, approvato l’altro ieri dal CdM: un provvedimento insufficiente, anzi inutile, per affrontare l’emergenza del sovraffollamento carcerario.”
fonte: Ristretti Orizzonti