Niscemi INVASA da centinaia di forze di polizia. Con inaudita violenza sono stati rimossi i blocchi dei manifestanti per il passaggio del convoglio con i mezzi per il montaggio delle antenne MUOS.
Alle 22,30 della sera del 10 gennaio é stato avvistato il convoglio con 4 camion e 2 gru della ditta COMINA scortati da numerosi reparti d’assalto di Polizia e Carabinieri lungo la Statale Catania-Gela. Il convoglio partito da Belpasso per evitare il transito attraverso la città ha proseguito lungo la SS115 per poi risalire da C.da Terrana a sud della base militare di Niscemi.
Alle ore 00.30 gli occupanti del presidio, situato a Nord della base per timore di non riuscire ad impedire il passaggio del convoglio si sono mobilitati e diretti in C.da Terrana.
Antonio Mazzeo storico pacifista siciliano commenta: “Ho un’amarezza e un dolore immenso, anche se sentivo da giorni, che sarebbe accaduto. Lo sentivo dopo il brutto incontro a Palermo con l’assessore Lo Bello. Lo percepivo dopo la “bufala” della dichiarazione di Niscemi di sito d’interesse strategico per la “difesa” nazionale. Dimostreremo che Crocetta e C. non hanno fatto quello che avrebbero dovuto fare. Per ignavia. Perchè lo richiedeva il gioco delle parti. Una farsa che si tramuta in tragedia. GRAZIE Niscemi!! per tutto quello che avete fatto e subito, per tutto quello che ancora farete e subirete. Vi voglio un mare di bene!!!”
Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato: “Nella notte del 10-11 gennaio Niscemi è stata invasa dalle forze di polizia e con violenza sono stati rimossi i blocchi dei manifestanti che protestavano contro il passaggio del convoglio con i mezzi per il montaggio delle antenne MUOS. Come in Val di Susa anche a Niscemi la popolazione protesta contro una grande opera inutile e dannosa e il governo italiano invece di dialogare reprime chi protesta. Nel confermare il pieno appoggio di Rifondazione Comunista alla popolazione di Niscemi che si oppone alla costruzione del MUOS, chiediamo al Ministero degli Interni di smettere di usare le forze di polizia come truppe di occupazione”.
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