#NoG20 Hamburg: Le lotte non si “arrestano” Liberi tutte/i subito!!!!
La settimana appena trascorsa, in occasione del vertice del G20, ha visto le vie di Amburgo riempirsi di una marea eterogenea proveniente da tutta Europa, con l’unico obiettivo di opporsi – senza mezzi termini – a un modello di governance che ci vorrebbe imporre una scelta tra populisti e neoliberisti, e che, in nome degli interessi economici, comprime i diritti alimentando la guerra fra poveri.
A questo, le migliaia di persone che sono scese in piazza hanno contrapposto un’alternativa che parla di auto organizzazione e di riconquista dei diritti.
La risposta da parte delle forze dell’ordine è stata inizialmente una dura repressione delle proteste, e in seconda battuta il tentativo di contenere il dissenso. Entrambe le modalità sono state assolutamente fallimentari, sottovalutando l’incisività delle mobilitazioni, il loro radicamento locale e la complicità fra le varie anime del contro-vertice.
La conseguenza di ciò è stata una repressione da regime autoritario, una sorta di caccia all’uomo, in modo da poter salvare le apparenze e avere dei colpevoli su cui scaricare la responsabilità per i disordini.
In questo contesto di ricerca di un capro espiatorio, la mattina di venerdì, durante una delle manifestazioni che puntava a bloccare pacificamente una delle arterie di accesso alla città, nel tentativo di aiutare una ragazza ferita dalla polizia, sono stati fermati due giovani ragazzi di Feltre. Fabio e Maria, rispettivamente di 18 e 23 anni, sono volati ad Amburgo con la voglia e l’energia di chi, sensibile alle vertenze portate avanti dai movimenti che hanno animato le mobilitazioni, vede finalmente la possibilità di far sentire la propria voce.
I due ragazzi sono stati tradotti in una struttura di raccolta a Amburgo e nella giornata di domenica il loro fermo è stato trasformato in arresto con conseguente trasferimento in carcere. L’accusa – ridicola – è di disturbo della quiete pubblica aggravata, che in Germania rappresenta un reato penale.
Il loro arresto, come quello degli altri compagni fermati nelle quattro giornate di Amburgo, è la perfetta esemplificazione della vendetta delle autorità poliziesche e dell’arroganza della attuale governance che decide le sorti del nostro pianeta: di fronte al fallimento sia politico che gestionale del G20, piuttosto che riconoscere ed ascoltare il messaggio forte prodotto dalle decine di migliaia di corpi che hanno sfidato la paura e il securitarismo invadendo la città di Amburgo, si è preferito derubricare il tutto a una mera questione di ordine pubblico, rimanendo una volta di più sordi e ciechi di fronte alle istanze sostenute dai movimenti scesi in piazza.
Non siamo disposti ad accettare che due ragazzi così giovani diventino il fumo degli occhi per nascondere il fallimento del G20.
Fabio, Maria e tutti gli altri fermati stanno pagando il desiderio di cambiamento che appartiene a tutti noi. È necessario mobilitarci e fare ogni tipo di pressione per non lasciare nessuno/a in galera.
Chiediamo a gran voce la loro liberazione, perché la libertà è condizione fondamentale per immaginare e determinare il cambiamento.
Centri Sociali del Nord-Est