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Non c’è posto nella Rems, ritorna nell’ex Opg e si suicida

È accaduto nell’ex ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto

Si è impiccato martedì notte nel bagno della sua cella. Si tratta di un paziente psichiatrico ristretto nell’ex Opg di Barcellona Pozzo di Gotto ed era in attesa, come gli altri 29 pazienti, di essere trasferito nelle Rems come prevede la legge.

A trovarlo è stato un agente che piantonava da solo i due piani della struttura. Un istituto sotto organico perché secondo le stime di chi vi opera servirebbero almeno 125 agenti, mentre invece ce ne sono solamente 80. Quello di Barcellona – come già denunciato da Il Dubbio – è uno dei due ex Opg che nel frattempo sono stati convertiti in istituti penitenziari ordinari, ma che ospitano ancora i pazienti psichiatrici.

Il risultato è quello di essere illegalmente delle strutture ibride: ospitano sia i detenuti che i disabili mentali. Come già riportato dal nostro giornale, l’ex Opg di Barcellona Pozzo ospita 177 detenuti assieme ai 30 (ora 29) pazienti ancora in attesa di essere trasferiti nelle strutture sanitarie.

Abbiamo quindi un totale di 206 persone: il numero potrebbe essere superiore visto che non c’è il numero ufficiale delle persone entrate sane nelle carceri e poi trasferite nell’ex Opg perché nel frattempo sono subentrati disagi psichici.

Ed è in quest’ultima categoria che apparteneva l’uomo che si è tolto la vita: era rinchiuso da oltre un anno, in attesa di giudizio, nel carcere Pagliarelli di Palermo; solo nel mese di giugno, viste le sue condizioni psichiatriche sopraggiunte, si è deciso di indirizzarlo nella Rems. Ma non c’è posto e quindi viene trasferito nell’ex Opg siciliano fino al triste epilogo di martedì notte.

Il dramma si sarebbe potuto evitare se fosse stata rispettata la legge 81 del 2014 che prevedeva la chiusura definitiva di tutti gli opg entro il 31 marzo 2015 e quindi il trasferimento di tutti gli internati nelle rems, le residenze sanitarie per le misure di sicurezza. Oppure, nei casi in cui fosse stata esclusa la pericolosità sociale di queste persone, liberarli e passarli alle cure dei dipartimenti di salute mentale sparsi sul territorio.

Dopo qualche giorno dalla denuncia del nostro giornale, i degenti rimasti nell’ex opg di Aversa sono stati tutti trasferiti. Ma rimangono ancora quelli di Montelupo e di Barcellona. Franco Corleone, il commissario straordinario per vigilare sull’attuazione della legge che prevede la chiusura definitiva degli opg, raggiunto dal Dubbio, ci ha spiegato che entro agosto i due ex ospedali psichiatrici giudiziari verranno definitivamente liberati dai pazienti.

Una sfida difficile da portare a compiere visto che attualmente le due uniche rems esistenti in Sicilia, quella di Caltagirone e quella di Nicaso, non sono sufficienti ad accogliere le decine di degenti rimasti ancora presenti negli ex opg. Anche per questo, Franco Corleone, ha proposto un intervento legislativo – accolto con favore dal ministero della Giustizia – che faccia ricoverare nelle Rems solo i condannati definitivi.

Con quest’ultima impiccagione, sale così a 19 il numero delle persone detenute che si sono suicidate dall’inizio del 2016, per un totale di 44 detenuti morti nell’arco di soli 6 mesi, ovvero una media di oltre 7 detenuto morti ogni mese. La radicale Rita Bernardini – commentando il penultimo suicidio avvenuto al carcere romano di Rebibbia – ha ricordato che “non bastano direttive per fermare la mattanza. Ci vuole una pena legale, cioè eseguita secondo i principi della nostra Costituzione. “

Damiano Aliprandi da il dubbio