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NoTap: Blitz di polizia e carabinieri

Altra notte di polizia quella tra lunedì 3 e martedì 4 luglio 2017 in Salento, nelle zone del Leccese in cui dovrebbe arrivare il maxigasdotto Tap.

Poco prima di mezzanotte centinaia di poliziotti, carabinieri, vigili del fuoco e camion sono arrivati in località San Basilio di San Foca (Melendugno), dove si trova il presidio permanente No Tap, per trasportare una quarantina di ulivi secolari (già eradicati) dal cosiddetto cantiere al centro di stoccaggio di Masseria del Capitano, in cui è stata allestita una serra, abusiva secondo attiviste e attivisti salentini.

Per tutta notte si sono susseguiti i blocchi dei No Tap:  prima in zona San Foca di Melendugno, con barricate e attiviste e attivisti sdraiati a terra, spostati di peso dagli agenti in antisommossa. Poi, direttamente davanti al cantiere, da cui sono usciti – ore dopo – i camion con gli ulivi, portati alla Masseria del Capitano (211 quelli ora presenti nella serra contestata, vale a dire la totalità di quelli previsti dal “cronoprogramma” di Tap).

Le operazioni repressive sono andate avanti fino all’alba, rallentate dalla presenza costante di tante e tanti cittadini del Salento e attiviste e attivisti, presenti ancora all’alba nell’area del cosiddetto cantiere in mano alla multinazionale svizzera Tap, rappresentata in Italia dal country manager Michele Mario Elia,nel 2009 amministratore delegato di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), società del gruppo FSI (Ferrovie dello Stato Italiane) che si occupava della gestione e della manutenzione della rete ferroviaria, oltre che responsabile armamento e direzione tecnica per RFI.

Per questi incarichi, nel gennaio 2017, Elia è stato condannato in primo grado a sette anni e sei mesi di carcere come uno dei responsabili della strage ferroviaria di Viareggio (Lucca) del 29 giugno 2009, quando l’esplosione di alcune cisterne di Gpl in transito dalla stazione viareggina causò 29 morti e decine di feriti.

Dal Salento la corrispondenza con Gianluca Maggiore, del Movimento No Tap, raggiunto alle prime ore del mattino. Ascolta o scarica qui

da Radio Onda d’Urto