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NoTav: Altri tre attivisti accusati di terrorismo dalla Procura di Torino

Dopo Claudio, Nicolò, Mattia e Chiara altri tre attivisti No Tav sono stati accusati di terrorismo. Si tratta di Lucio Alberti, 24 anni, Francesco Sala, 26 (entrambi di Milano) e Graziano Mazzarelli 23 anni, leccese. I tre erano stati fermati in macchina, la notte dell’incendio al generatore, e arrestati perché “dotati di materiale compatibile” con quello utilizzato a Chiomonte. Secondo l’accusa formulata allora, dovevano rispondere di fabbricazione e porto d’armi di armi da guerra e congegni esplosivi, danneggiamento, incendio e violenza a pubblico ufficiale.

Il gip di Torino, Federica Bompieri, ha accolto la tesi formulata dalla Digos di Torino e dai pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo, contestando loro i reati 280 e 270 sexies: attentato per finalità terroristiche e condotte con finalità di terrorismo.

Dove risiederebbe questa “finalità”? Non certo nei mezzi usati (un po’ di benzina…), né negli obiettivi (un generatore elettrico non proprio di ultima generazione). E quindi? Quel danneggiamento avrebbe leso “la democrazia” creando, anche grazie a un clima di «panico» e di «intimidazione» diffusi, «un grave danno al Paese e all’Unione europea». I tre – più i quattro già accusati di “terrorismo” – avrebbero voluto «imporre con la forza un cambio di rotta su un progetto ritenuto di rilevanza strategica».

L’assalto del 14 maggio 2013 sarebbe quindi stato «un attacco alla legalità democratica della decisione stessa, relativamente a un progetto che è stato valutato di preminente interesse per il Paese e per l’Europa intera». E quindi motivato da un «chiaro tentativo di piegare le istituzioni».

Non basta. Tutti gli accusati di aver partecipato all’assalto, avrebbero anche «attentato alla vita e all’incolumità» dei 14 operai che quella notte lavoravano al cantiere (da sottolineare che nessuno è rimasto coinvolto, tantomeno ferito). E, per chiudere, quel danneggiamento limitato viene descritto come un’azione «paramilitare condotta con professionalità».

Intanto Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò saranno processati per terrorismo, per aver danneggiato un compressore la notte tra il 13 e il 14 maggio 2013, davanti alla Corte d’Assise di Torino mercoledì 17 dicembre.

 

 

 

 

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