Da questa mattina sono stati revocati gli arresti domiciliari per Nunzio D’Erme. Nunzio era stato arrestato il 24 settembre scorso, detenuto nel carcere romano di Regina Coeli e poi posto agli arresti domiciliari il 7 ottobre. Insieme a lui era stato arrestato Marco Bucci, attivista del Centro sociale Spartaco.
Nell’ordinanza di arresto emessa dal gip di Roma veniva scritto che D’Erme e Bucci erano indagati per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate e procurata evasione, tutti commessi in concorso.
I fatti di cui venivano accusati si riferivano ad un convegno contro l’omofobia tenuto il 21 maggio nella sede del Municipio a Cinecittà, dove si presentarono dei militanti di Militia Christi, movimento ultracattolico di estrema destra per contestarlo. Nella colluttazione furono coinvolti anche alcuni agenti della Digos che sporsero denuncia.
Nell’ordinanza d’arresto colpiva il fatto che il giudice considerasse la “popolarità e la capacità di mobilitazione di Nunzio” una aggravante.
Scriveva Susanna Marietti qualche mese fa: “Le nuove indicazioni normative sono dirette a evitare il carcere pre-processo per fatti di reato non gravi e puniti con pene non elevate. Un principio di ragionevolezza. I giudici di Nunzio D’Erme non sembra che abbiano usato quest’ultima nell’emanare la loro ordinanza. Viene piuttosto in mente il desiderio di usare la galera in maniera simbolica ed esemplare, per anticipare un’eventuale punizione e dare il segno di cosa possa capitare a chi voglia seguire quelle tracce. Una visione del diritto penale che appartiene a un modello non proprio liberale.“
Nunzio dunque ora è libero di tornare nelle strade, nelle piazze, nei luoghi di discussione e conflitto nei quali ha sempre portato il proprio e da tutti apprezzato contributo. Bentornato Nunzio. #NunzioLibero