L’ennesima tragedia al largo delle coste italiane: un barcone carico di migranti è naufragato a poche centinaia di miglia a sud dall’isola di Lampedusa. A perdere la vita nella giornata di oggi circa 200 persone, su un totale di 400 che cercavano di raggiungere terra. Quella di oggi è la seconda tragedia in due giorni, dopo che ieri, un altro barcone è affondato sempre al largo delle coste italiane. Nell’incidente sarebbero morte almeno 40 persone.
Una tragedia annunciata, apparentemente priva di soluzioni mentre risuonano gli appelli ipocriti dei vari ministri di turno, piuttosto che l’allarmismo imperante delle ultime settimane del viminale, che annunciava, con tono preoccupante, di circa 800mila migranti pronti a partire dalla Libia. Ma tra il piagnucolio di Alfano che si sente “abbandonato” da “mamma” Europa e le dichiarazioni di queste ore, rimane chiaro che la strage avvenuta in mare ha delle responsabilità precise e porta il nome della fortezza Europa. E la realtà risulta ancor più ignobile quando le stragi a cui stiamo assistendo in questi giorni, componendo un bollettino quotidiano di centinaia di morti, sono inoltre tragedie annunciate.
Ma oltre il mare, neanche la situazione a terra riesce a farsi carico delle misure antimmigrazione imposte dall’Europa e da ogni singolo Paese. Lo dimostrano, e non è una novità, le strutture preposte per i migranti appena giunti nel nostro paese, ormai da sempre al collasso, con ulteriori sbarchi di questa mattina (60 minori di origine somala) e di ieri (altre 400 persone sbarcate a Trapani). Eppure chi siede dentro ai palazzi del potere riesce ancora a fingere indignazione per le stragi senza fine.
da InfoAut