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Nuovi export di armi italiane all’Egitto

Missione di affari in Egitto per il Segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti, generale Luciano Portolano.

di Antonio Mazzeo

Martedì 16 gennaio Portolano (noto a Washington con il soprannome di “Spartacus” e tra le forze armate italiane come “Highlander”, l’immortale) ha incontrato al Cairo il generale Kamal Wafaa Radwan, a capo della segreteria armamenti del regime del dittaore Al-Sisi.

Nel corso del “bilateral cooperation meeting” tra Italia ed Egitto, è stato deciso di rafforzare i rapporti militari tra i due paesi e in particolare di accrescere l’inter-scambio di sistemi d’armi e apparati bellici.

Le industrie belliche italiane hanno esportato alle forze armate egiziane negli ultimi cinque anni armi per il valore complessivo di due miliardi e 39 milioni di euro, nonostante lo stato nord-africano sia all’indice per la violazione sistematica dei diritti umani e si sia macchiato del sequesto, tortura e assassinio del giovane ricercatore universitario Giulio Regeni e dei depistaggi per impedire l’identificazione dei mandanti e degli esecutori dell’ignobile crimine.

Tra le aziende che maggiormente hanno beneficiato dell’esportazione di armi all’Egitto compaiono le holding a capitale pubblico Leonardo SpA e Fincantieri.

 

 

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