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Roma: Occupazione Nuovo Cinema Palazzo, tutti assolti i 12 imputati

Sono stati tutti assolti i dodici imputati nel processo per l’occupazione del Nuovo Cinema Palazzo. Per loro il pubblico ministero, pur riconoscendo che non vi fu un’attività ‘volta a fine criminale’, aveva chiesto sei mesi di carcere. Tra gli imputati anche il nostro compagno Nunzio D’Erme

Tutti assolti dal Tribunale di Roma “per non aver commesso il fatto” i dodici imputati nel processo per l’occupazione del Nuovo Cinema Palazzo. La giudice ha respinto la richiesta dell’accusa che aveva chiesto sei mesi di carcere per, gli ex consiglieri capitolini Nunzio D’Erme e Andrea Alzetta , il consigliere municipale Rino Fabiano, l’attrice Sabina Guzzanti e  l’allora segretario del Pd Marco Miccoli oltre a Simona Panzino, Stefano Zarlenga, Guido Farinelli, Fulvio Molena, Ilenya Caleo, Ciro Colonna e Francesco Raparelli.

Richieste che avevano scatenato molte polemiche nel mondo della politica e della cultura, dato che negli ultimi dieci anni il Nuovo Cinema Palazzo è stato un un punto fondamentale d’incontro per la vita sociale e culturale del quartiere.

Nelle scorse udienze il pubblico ministero aveva sottolineato che quella dei dodici attivisti non fu “un’attività volta a un fine criminale, perché si voleva destinare il bene a un uso sociale ‘culturale’ e non vi fu violenza. Si tratta probabilmente quindi della commissione di un reato nell’ambito di un’attività ‘positiva’ ma questo non toglie nulla alla sussistenza del reato”.

«Siamo molto felici del risultato e rivendichiamo la nostra innocenza e allo stesso tempo l’operazione di liberazione dalla mostruosità che stava accadendo in quei mesi», fanno sapere dal collettivo del Cinema Palazzo. «Era veramente ridicolo ridurre a una mera responsabilità penale un procedimento che è invece sociale e politico e che ha coinvolto migliaia e migliaia di persone», proseguono: «A un certo punto sono stati individuati dodici capri espiatori e la colpa è diventata loro. La giudice fortunatamente ha avuto la capacità di cogliere questo elemento. E poi veramente non c’erano prove a nostro carico perché non potevano essercene».