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OGGI COME IERI: NOI NON PAGHEREMO LA VOSTRA CRISI: Martedi 28 processo d’appello a Napoli per la spesa all’Ipercoop di Afragola.

Martedì 28 aprile si terrà l’udienza di appello, per i fatti dell’ipercoop di Afragola.Nel 2004 dinanzi alla difficoltà effettiva di precari, disoccupati, casalinghe e lavoratori di “arrivare alla quarta settimana”, se non addirittura alla “terza”, a causa del caro-prezzi e dei bassi redditi, i movimenti sociali della Campania ed i sindacati di base organizzarono una campagna contro il caro vita e per il diritto al reddito, insieme ad altre reti e movimenti a livello nazionale, dando vita ai “Comitati per la quarta settimana”. Circa 300 persone tra precari, disoccupati, famiglie, studenti, lavoratori, realizzarono un’iniziativa all’Ipercoop di Afragola per denunciare il caro prezzi e rivendicare l’accesso ai beni di prima necessità. Sebbene non se parlasse ancora si iniziavano ad avvertire i primi effetti di una crisi che si cercava di nascondere, proprio attraverso un’impennata dei prezzi che come sempre va a colpire quei settori delle masse popolari e lavoratrici più deboli e subalterne.Dopo una lunga trattativa svoltasi pacificamente e di concerto con la direzione dell’ipermercato, i movimenti ottennero la possibilità di distribuire gratuitamente alle persone presenti alcuni kg. di pasta e di pelati, pari a circa 350 euro. Un’iniziativa, quindi, dimostrativa ma che riuscì a cogliere nel segno se pensiamo che la stessa direzione dell’ipercoop, nei mesi successivi lanciò la “quarta settimana”, cioè una settimana in cui i prezzi dei generi di prima necessità sarebbero stati calmierati.Per qualche magistrato, invece le cose sono andate diversamente.Infatti, 9 tra attivisti, precari, lavoratori e disoccupati sono stati condannati in 1°grado a oltre 3 anni, per reati gravissimi che non hanno commesso, come “l’estorsione” aggravata dal numero di persone criminalizzando e screditando una campagna sociale per far fronte al caro vita e rivendicare il diritto al reddito. Nell’attuale fase in cui la portata degli effetti della crisi sono al culmine, e si assiste al progressivo impoverimento di fasce sempre più ampie di popolazione, il tentativo della controparte è chiaro: reprimere le lotte sociali equiparandole a fenomeni di criminalità economica che in una città come Napoli evocano altri scenari e altri soggetti. È chiaro dunque il tentativo intimidire preventivamente tutti coloro che colpiti pesantemente dalla crisi cercano di autorganizzarsi e dare vita a pratiche di riappropriazione e soddisfazione immediata dei bisogni.Le banche, le multinazionali invece, che sono le vere responsabili di questa crisi, vengono tutt’ora foraggiate dai governi con enormi stanziamenti economici, mentre chi tenta di difendersi e autorganizzarsi per una vita dignitosa, contro la precarietà e per il diritto al reddito, rischia di andare in galera. Per questo facciamo appello a tutti coloro che subiscono gli effetti di questa crisi a esprimere il proprio dissenso contro la criminalizzazione dei conflitti sociali e rilanciare la lotta contro la precarietà, il caro vita e per il diritto al reddito.

PRESIDIO MARTED’ 28 APRILE – DALLE ORE 9.30 AL TRIBUNALE DI NAPOLI PRESSO IL CENTRO DIREZIONALE (p.zza Cenni)
AREA ANTAGONISTA: LAB.OKK. SKA., C.S.O.A. OFFICINA 99, COLLETTIVO OPERATORI SOCIALI, RADIOVOSTOK, BANCHI NUOVI, RED LINK, RETE CAMPANA SALUTE E AMBIENTE, MDA B. BUOZZI Acerra, LAB. OCC. INSURGENCIA, SPAZIO SOCIALE PARCO S. GENNARO,ORIENTALE 2.0 IN ONDA, COORDINAMENTO DI LOTTA PER IL LAVORO, CENTRO SOCIALE – CARLO GIULIANI, DISOCCUPATI E PRECARI S.L.L., UNIONE DISOCCUPATI ORGANIZZATI, UNIONE DISOCCUPATI NAPOLETANI, COLLETTIVO ANTIRAZZISTA NAPOLI INTERNESCIONAL, EURODISOCCUPATI NAPOLETANI, APOSS, MOVIMENTO DISOCCUPATI PER IL LAVORO, MOVIMENTO IN LOTTA PER IL LAVORO