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Omicidio Uva: il processo si farà!! Sconfessato il pm Abate

Arresto illegale, omicidio preterintenzionale e abbandono d’incapace: «Tutti in corte d’assise», esclama Fabio Anselmo, legale della famiglia di Giuseppe Uva. «E forti critiche ad Abate», aggiunge. E non poteva essere altrimenti visto che da anni il pm di Varese, Agostino Abate, si opponeva con fermezza all’idea di mandare sotto processo i sei poliziotti e i due carabinieri che ebbero a che fare con l’arresto e con la permanenza in una caserma di Giuseppe Uva fino a ridurlo così malconcio da farlo ricoverare nell’ospedale dove sarebbe morto poche ore dopo. Tutti in corte d’assise, dunque. Ci sarà un processo anche se perfino oggi, per ben tre ore, il pm era tornato a chiedere l’archiviazione. E forse si scoprirà che non era malasanità, come aveva cercato di dimostrare invano l’ormai noto pm ma malapolizia. Come Cucchi, Aldrovandi, Ferrulli, Rasman, Budroni… primi nomi di una lista che pare interminabile. «Ce l’abbiamo fatta!», dice Lucia in fondo a sei anni di sforzi e ostilità da parte della procura.

Giuseppe Uva incappò in una Gazzella dei carabinieri la notte del 14 giugno del 2008. Con lui c’era Alberto Biggiogero che avrebbe avuto la grazia di essere ascoltato solo sei anni dopo in un interrogatorio che è parso più un atto d’accusa che l’ascolto di una persona al corrente dei fatti. Anche di quell’interrogatorio ha discusso il Gip. «Avevamo ragione su Giuseppe Uva. Imputazione coatta per quattro reati: arresto illegale, abuso di autorità su arrestato, abbandono di incapace. Ma soprattutto: OMICIDIO PRETERINTENZIONALE.Sempre con te Lucia Uva», scrive Adriano Chiarelli, regista del docufilm sul caso, NEI SECOLI FEDELE – IL CASO DI GIUSEPPE UVA, che gl’è costato ben sei querele da parte dei poliziotti che andranno sotto processo.

Checchino Antonini da popoff

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