E’ davvero pesante il clima che si respira nel paese. Gli studenti che protestano contro i tagli e la continuità tra il nuovo governatore Crocetta e quello vecchio, Lombardo, vengono caricati. Ma riescono a ritardare una cerimonia con Crocetta e Schifani.
Questa mattina migliaia di studenti hanno sfilato per le vie del centro di Palermo, rispondendo all’appello del Coordinamento Studenti Medi, dopo il concentramento di fronte il Teatro Massimo. L’intera zona é blindata da un centinaio di agenti in assetto antisommossa. Ad aprire il corteo uno striscione con su scritto “Ma quali ‘Crocette’, ma quali ‘Crocche” noi il futuro ce lo prendiamo ‘a Spinta”’. “Lo striscione, provocatorio – spiegano gli organizzatori – vuole sottolineare la continuità di gestione dell’ Mpa di Lombardo e la ‘rivoluzione’ di Crocetta e Micciché”. In testa al corteo gli studenti hanno portato anche vassoi di cannoli e crocché che ironicamente puntualizzano “la similarità del modus operandi della casta locale da Cuffaro (cannoli) a Crocetta – Micciche’ (crocche’), fatta di clientelismo, privilegi e accaparramento dei fondi pubblici”. Presenti cartelli anche contro il ministro per l’Istruzione Francesco Profumo – “Profumo di minchiate: i tablet nelle scuole mentre i tetti cadono a terra” – e il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. “La protesta degli studenti – dicono gli organizzatori – è rivolta contro le politiche austerity fatte di tagli sulla scuola che vedono le scuole sempre più fatiscenti, professori sottopagati ma oberati di lavoro, scuole dequalificate e dequalificanti, a discapito di un sapere liberato dalle logiche di profitto e di mercificazione”.
Dopo aver sfilato in Via Maqueda, la manifestazione si è fermata per alcuni minuti davanti a Palazzo Comitini, sede della Provincia di Palermo, e qui alcuni studenti hanno lanciato uova contro la facciata ed il portone, gridando slogan contro i tagli all’istruzione pubblica e il ministro Profumo.
Poi il corteo – al quale si sono uniti un centinaio di disoccupati e di lavoratori della Gesip – ha proseguito il suo percorso fino ad arrivare a Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione. Qui una delegazione aveva chiesto di entrare per consegnare al presidente Rosario Crocetta i vassoi di cannoli e di crocche’, e quando le forze dell’ordine hanno negato loro il permesso i manifestanti hanno lanciato i dolci contro il palazzo. A quel punto i celerini hanno caricato gli studenti. Che però non si sono dispersi ed anzi hanno ripreso a sfilare verso corso Vittorio Emanuele, nel tentativo di raggiungere la biblioteca centrale della Regione siciliana dove il presidente Rosario Crocetta incontrava le autorità per un saluto cui interviene anche il presidente del Senato, Renato Schifani.
Ma l’accesso a corso Vittorio Emanuele era stato sigillato da Polizia e Guardia di Finanza in assetto antisommossa e nel tentativo di sfondare il cordone alcuni gli studenti hanno lanciato fumogeni e petardi. Anche in questo caso i celerini hanno reagito caricando i manifestanti e sparando lacrimogeni. A quel punto gli studenti si sono ritirati ma comunque il corteo di auto del presidente del Senato Renato Schifani e quello del presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta sono rimasti bloccati a lungo senza poter raggiungere il luogo della cerimonia.
Per evitare che gli studenti potessero poi occupare i binari come era accaduto due giorni fa, le autorità hanno chiuso per circa mezzora gli ingressi della stazione centrale.
da contropiano
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