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Parma: Muore in carcere dopo l’arresto S’indaga per omicidio colposo

Omicidio colposo contro ignoti. E’ con questa accusa che la Procura di Parma sta indagando sulla morte in carcere di Giuseppe Saladino, 32 anni, che ha perso la vita dietro le sbarre la notte del 6 novembre, poche ore dopo l’arresto.
Il giovane era stato condannato a un anno e due mesi per aver razziato monetine lo scorso maggio nei parchimetri di via Pertini e stava scontando la pena agli arresti domiciliari. Venerdì pomeriggio le forze dell’ordine l’hanno ricondotto all’istituto penitenziario dopo averlo sorpreso fuori dal suo appartamento di via Einstein. Erano le 17. Alle 8 della mattina seguente la madre, Rosa Martorano, ha ricevuto una telefonata del direttore del carcere che le comunicava la morte del figlio.
“Ho lasciato un figlio sano e l’avrei voluto avere indietro sano”, ha commentato ai microfoni di Tv Parma. La donna ha spiegato di essere stata avvisata direttamente dal direttore: “Mi ha detto che voleva dirmelo lui perchè sapeva che sono una brava persona e anche mio figlio lo aveva preso in simpatia”. Gli occhi asciutti su un viso stanchissimo. “Io voglio sapere che cosa è successo. Voglio sapere tutto”.Per fare chiarezza la famiglia, attraverso l’avvocato Letizia Tonoletti, ha nominato un perito che insieme a quello incaricato dal pubblico ministero Roberta Licci sta cercando di fare luce sul decesso. Per sapere l’esito dell’autopsia bisognerà attendere il termine delle indagini.
Il carcere di via Burla è interessato da un’altra indagine contro ignoti per il reato di istigazione al suicidio. Il 27 ottobre scorso, infatti, si è sucididato in cella Francesco Gozzi, 52 anni. L’uomo, ritenuto affiliato alla cosca Latella di Reggio Calabria, si è tolto la vita impiccandosi con una corda fatta di lenzuoli. Scontava l’ergastolo in regime di 41 bis. Proprio questa mattina i Ris hanno effettuato un sopralluogo nella sua cella.

fonte: La Repubblica