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Pavia: Sindaco Ds caccia i rom

Via dalla ex-Snia Abbattuto un capannone, 150 zingari in strada. Il Prc esce dalla maggioranza

La tollerante zero sindaco di Pavia, Piera Capitelli, ovviamente in carica ai Ds, scriveva così nelle sue linee programmatiche per Pavia aperta al futuro: «La Pavia che vogliamo è una Pavia dell’accoglienza, della pace, antifascista. La nostra città è già una comunità articolata che potrà essere più forte e sicura se saprà affrontare la sfida del futuro, affermando valori di solidarietà, dialogo tra culture e garanzia per tutti di uguali diritti e doveri». Ieri, Capitelli, prima ha ordinato lo sgombero dei circa 150 zingari rumeni che sopravvivevano come animali nell’ex Snia di Pavia, poi ha sbarrato il suo palazzo comunale al corteo degli sgomberati che, insieme agli esponenti di Rifondazione comunista, chiedevano almeno di essere sistemati da qualche parte. «Solo per questa notte c’è una tenda della protezione civile, domani, non essendoci le condizioni per un campo, ognuno dovrà andarsene per conto proprio», ha concesso il buon cuore del margheritino Francesco Brendolise.Gli aspiranti sceriffi di plastica del nascente Pd sembrano caricati con la manovella. Ormai la linea è quella indicata dal buono ma tosto Veltroni e da Rudolph-Amato Giuliani, e l’ottima Capitelli, essendo prima cittadina e pure del nord, non ha perso tempo per accreditarsi come uno dei più zelanti persecutori dei poveri che ci danno fastidio (500 anni fa, per lo meno li rinchiudevano negli ospedali). Farà carriera. Ma la novità politica di questa ennesima prova di forza del centrosinistra è un’altra: anche se è difficile che la decisione possa dar la sveglia a tutto il partito, e anche se la giunta di Pavia non rischia di cadere, è significativo il fatto che il Prc locale abbia deciso di lasciare la maggioranza di centrosinistra. «La giunta aveva detto di voler fare di Pavia la città dell’accoglienza – spiega Pablo Genova, segretario cittadino del Prc – invece c’è stata una virata a destra, forse per via della nascita del Pd. Hanno paura che arrivino migliaia di rom di Milano, ma è una questione politica, a Firenze se la prendono con i lavavetri e qui con i rom della Snia. Noi non ci stiamo». Un atteggiamento coerente, almeno a Pavia.