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Per la morte di Simone La Penna rinviati a giudizio tre medici

Rinvio a giudizio per tre medici della struttura sanitaria del carcere di Regina Coeli accusati di omicidio colposo in seguito alla morte, per anoressia, del detenuto Simone La Penna avvenuta il 26 novembre del 2009. Il giudice dell’udienza preliminare Nicola Di Grazia ha concluso oggi l’inchiesta e accogliendo le richieste del pubblico ministero Eugenio Albamonte ha rinviato a giudizio il dirigente sanitario del carcere Andrea Franceschini ed i medici Giuseppe Tizzano e Andrea Silvano che ebbero in cura La Penna. Il processo contro i tre medici che si svolgerà l’11 luglio prossimo davanti al giudice monocratico Raffaele Gargiulo, vedrà in aula come parti civili i famigliari di La Penna che si sono costituiti nel giudizio con l’assistenza degli avvocati Roberto Randazzo e Sergio Maglio.
L’accusa. Secondo l’accusa i tre medici ebbero in cura La Penna dopo che dal carcere di Viterbo dove era stato detenuto veniva trasferito a Roma con diagnosi di anoressia e vomito, calo di peso con conseguente peggioramento delle sue condizioni di salute. Sempre secondo l’accusa i tre medici avrebbero omesso di assumere di propria iniziativa i necessari interventi per trasferire La Penna in una struttura sanitaria più idonea esprimendo contestualmente un giudizio di compatibilità dello stato del detenuto con la detenzione in carcere. Oggi le tesi della pubblica accusa sono state ritenute fondate dal gup che ha disposto così il rinvio a giudizio di La Penna la cui morte avvenne pochi giorni prima che nell’ospedale Sandro Pertini morisse un altro detenuto, Stefano Cucchi.
fonte: il Messaggero