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Perché Gianni De Gennaro è intoccabile?

La Cassazione spiega che con la notte cilena c’entra pure il capo della polizia di allora. Che ora, però, sta al governo con i tecnici di Monti.
Le motivazioni della sentenza Diaz, depositate oggi in Cassazione, sono di estrema importanza per chi, quella notte, era dentro e attorno alla scuola destinata ai manifestanti le cui tende furono rese inutili dal nubifragio che precedette di 48 ore la notte cilena. Infatti, secondo Vittorio Agnoletto, «stabiliscono definitivamente che l’assalto alla scuola fu totalmente immotivato e avvenne in assenza di qualunque provocazione; individuano precise responsabilità in tutta la catena di comando, dai dirigenti presenti davanti alla scuola fino ai vertici nazionali della polizia, senza nessuna esclusione, cancellando così qualunque tentativo di relegare le responsabilità delle violenze a qualche singola “mela marcia”».

Agnoletto, nel luglio del 2001, era il portavoce della coalizione amplissima, il Genoa social forum, che promosse le iniziative contro il G8 in programma a Genova. Per lui ed altri osservatori come Paolo Ferrero del Prc, il punto più importante delle motivazioni «è l’esplicito coinvolgimento di De Gennaro: secondo la Cassazione l’ordine di De Gennaro di procedere ad arresti di massa prevalse sulla necessità di rispettare la legalità durante la perquisizione». De Gennaro non è stato condannato semplicemente perché non era imputato in questo processo.
Ora è un “tecnico” fra i tecnici del governo Monti, sottosegretario alla Sicurezza nonostante innumerevoli prove di inefficenza e infedeltà della “sua” polizia e dei “suoi” servizi segreti, quelli che andò a dirigere dopo la non brillante prova al Viminale. «E’ incompatibile con la lealtà democratica e il rispetto della Costituzione che deve avere chi è chiamato a ricoprire ruoli di tale responsabilità», dice ancora Agnoletto. «La più grave sospensione dei diritti umani in Italia dal dopoguerra, come la definisce Amnesty, è una macchia indelebile e tale resterà perché piena giustizia e verità non sono state mai fatte – ricorda anche il segretario di Rifondazione – la cosa più vergognosa è che l’allora capo della Polizia goda ancora della fiducia della politica, nel centrodestra come nel centrosinistra, e rivesta ancora ruoli istituzionali di primo piano».
Impossibile che abbia comandato quello sfacelo senza confrontarsi con i governi in carica: ai tempi di Genova era di centrodestra ma le prove generali si tennero a marzo con il centrosinistra in carica e la polizia che caricava e sequestrava persone al global forum di Napoli. Inutile, nell’unica legislatura della storia repubblicana senza sinistra, che ci sia qualche parlamentare che abbia un sussulto di dignità e ne chieda le immediate dimissioni.
Checchino Antonini da popoff



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