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Pisa: Una giornata di ordinaria repressione all’ombra della torre pendente

Nell’ultimo mese due spazi occupati sono stati sgomberati, la zona Rosa e la casa delle donne di Via Garibaldi. Sono due immobili di proprietà pubblica, il primo della Provincia e il secondo del Comune, spazi lasciati nell’abbandono e nel degrado per anni, occupati da realtà sociali che hanno animato a Pisa Non una di meno.
La casa delle donne è stata sgomberata con volenza, alcune compagne sono finite all’ospedale con fratture dopo essere state manganellate dai reparti mobili.
Il sindaco Filippeschi (Pd) è da sempre fautore della linea dura in difesa della cosiddetta legalità, una legalità che stride sempre piu’ con la tutela dei diritti e con l’affermazione dei bisogni di giovani, classi sociali meno abbienti e lavoratori
I due immobili sono stati ripuliti da quintali di sporcizia, eppure gli enti locali si sono accorti degli spazi che avevano lasciato nel degrado e nell’abbandono solo al momento della occupazione
Il primo giugno le donne hanno rioccupato lo spazio comunale dove sorgeva la casa delle donne rimuovendo i sigilli del sequestro.
Non sappiamo ancora quale sarà la reazione del Comune e della Procura, il sindaco si nasconde dietro a comunicati che invocano il rispetto delle regole, di quelle regole che permettono ad un ente di lasciare immobili di sua proprietà senza cura e manutenzione facendo perdere valore agli stessi.
Il giorno 2  Giugno ci sono state 2 manifestazioni, una a camp darby promossa dalla campagna di resistenza alla guerra e alla militarizzazione del territorio, 400 davanti alla base militare Usa di camp darby che nel silenzio assenso degli enti locali sta per essere potenziata e dotata di alcune infrastrutture che permetteranno il trasporto delle armi Usa direttamente al porto di Livorno, con chiatte lungo il fosso dei Navicelli che viene da mesi potenziato per consentirne la navigazione come richiesto da 20 anni dai comandi militari Usa e Nato. Ma non si accontentano del trasporto via acqua, vogliono anche una ferrovia che entri dentro la base e la colleghi all’aeroporto militare di Pisa, una ferrovia che avrà costi elevati e per essere costruita abbatteranno 1000 piante della macchia mediterranea dentro cui sorge Camp darby.
A Pisa sta prendendo corpo un movimento contro la guerra e la militarizzazione perché le due opere sanciranno il potenziamento di questa base militare che a detta della Regione avrebbe dovuto essere ridimensionata
Mentre si manifestava a Camp darby, le donne della casa occupata hanno manifestato in Piazza Garibaldi e alcuni giovani hanno affissso degli striscioni contro il decreto Minniti in concomitanza della celebrazione ufficiale del 2 Giugno. 3 compagni di area anarchica sono stati portati per ore in questura e denunciati, colpevoli solo di avere affisso uno striscione dalle finestre di una casa privata che li aveva ospitati. Altre case hanno subito il sequestro di striscioni contro la repressione ritenuti offensivi verso le autorità che celebravano il 2 Giugno.
Storie di ordinaria amministrazione accompagnati dalla prima ordinanza del Sindaco in linea con i dettami della Minniti.
Una escalation securitaria preoccupante alimentata dalla Legge Minniti e con la scure di nuovi sgomberi sia di case occupate che degli spazi liberati, ultimo il Galeone sorto nell’area Enel del quartiere di Porta a Lucca da anni abbandonata
Federico Giusti