Poliziotti britannici in servizio nonostante condanne per minacce e stupro
Un rapporto pubblicato a Londra dall’Hmicfrs (His Majesty’s Inspectorate of Constabulary and Fire & Rescue Services) getta una luce sinistra sulle forze dell’ordine britanniche. Lo studio è scaturito dall’omicidio di Sarah Everard nel marzo 2021 da parte di Wayne Couzens, un agente della polizia metropolitana.
Nel rapporto ufficiale si legge che “I controlli difettosi e l’incapacità dei capi della polizia hanno consentito a migliaia di agenti predatori nei confronti delle donne di unirsi e rimanere nei ranghi”. Parole pesantissime che fotografano episodi precisi, dagli abusi di potere con arresti ingiustificati delle donne all’insabbiamento di crimini come le aggressioni sessuali. A questi si aggiungono molestie sessuali ripetute durante il servizio.
Vengono descritti nel dettaglio gli alti ufficiali che perseguono le donne per sesso, la visione di materiale pornografico in servizio e i commenti misogini sulle vittime del crimine e sul pubblico. I capi si sono mostrati molto tolleranti verso gravi aggressioni sessuali e abusi di potere nonostante abbiano ricevuto molte indicazioni ufficiali ad agire diversamente. Alcuni agenti sono stati assunti dopo aver “commesso reati come rapina, possesso di droghe sequestrate, guida in stato di ebbrezza e aggressioni legate ad abusi domestici”, ha rilevato il rapporto.
Il rapporto conclude che una cultura di misoginia, sessismo, comportamento predatorio nei confronti di agenti di polizia, personale femminile e cittadine prevale in tutte le forze ispezionate. Sono stati riscontrati 131 casi in cui l’operato delle forze dell’ordine è stato a dir poco discutibile. Protagonisti dei casi sono ufficiali e personale con precedenti penali o sospetti di aver commesso reati o con familiari legati alla criminalità organizzata.
Inoltre non sono state controllate le dichiarazioni fornite al momento dell’assunzione, con irregolarità nel 18% dei 725 fascicoli di controllo esaminati. I controlli effettuati sui fascicoli tra il 2018 e il 2021 hanno permesso di accertare molti comportamenti incompatibili con la sicurezza dei cittadini.
Tra questi si parla di un agente speciale assunto nonostante una condanna per atti osceni e minacce, un altro che aveva derubato un’anziana di 80 anni gettandola in terra, un altro arrestato due volte per aggressioni a donne, intimidazione di testimoni e guida in stato d’ebrezza, persino un condannato per stupro e un altro noto per messaggi razzisti alle colleghe.
A rendere i controlli così inefficienti ha contribuito la richiesta del governo di reclutare rapidamente 20 mila nuovi agenti in tre anni, una fretta che ha abbassato notevolmente gli standard di controllo. un duro colpo alla reputazione dei corpi di polizia britannica e ai loro capi, che hanno sistematicamente ignorato tutti gli avvertimenti, aumentando a dismisura gli elementi del personale misogini, razzisti e corrotti.
da Diogene