Prato: «Fogli di via illegali», vince il Si Cobas
- febbraio 06, 2020
- in lotte sindacali, misure repressive
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Il Consiglio di Stato considera illegittimi i provvedimenti del capo della polizia contro i sindacalisti: ledono il diritto di protesta
Il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso del questore di Prato contro la decisione del Tar che aveva sospeso i «fogli di via obbligatori» emessi dalla Questura nei confronti dei due sindacalisti del Si Cobas Sarah Caudiero e Luca Toscano, accusati di «picchetti» davanti alle tintorie di Prato a partire dalla Superlativa, gestita da cinesi e al centro di una lunga vertenza per il rispetto dei diritti dei lavoratori migranti.
«È l’ennesima batosta per il questore Alessio Cesareo, la sentenza parla molto chiaro – commenta il Si Cobas – il Consiglio di Stato afferma che “il foglio di via obbligatorio non può atteggiarsi a surrettizio, indebito, strumento di repressione della libertà sindacale e del diritto di sciopero e, in ultima analisi, in una misura antidemocratica”.
Insomma, dove il questore Cesareo e il sindaco Biffoni vedono illegalità da reprimere, un organo di massima autorevolezza e di rilievo costituzionale, vede esercizio democratico del diritto di sciopero e organizzazione sindacale. Cosa altro serve a far cessare la criminalizzazione dei picchetti ai cancelli delle aziende da noi promossi?
Un motivo in più per ribadire a gran voce le richieste avanzate dalla Marcia per la Libertà del 18 gennaio: Cesareo si dimetta, e il sindaco Biffoni chieda scusa ai lavoratori.
da il manifesto
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Nuova vittoria per Si Cobas e solidali a Prato. Bocciato il ricorso al Consiglio di Stato presentato dalla Questura contro la decisione del TAR di sospendere i fogli di via emessi nei confronti dei due responsabili del Si Cobas di Prato Sarah e Luca .
Il provvedimento questurino voleva impedire la reiterazione dei “picchetti” ai cancelli di aziende in lotta come Tintorie DL, Fada, Superlativa e Panificio Toscano. La sentenza parla molto chiaro: “il foglio di via non può essere atteggiarsi a surrettizio, indebito, strumento di repressione della libertà sindacale e del diritto di sciopero e, in ultima analisi, in una misura antidemocratica”.
Ora la palla torna al Tar, l’11 febbraio, per la sentenza definitiva. Sabato a Roma i Si Cobas lanciano un’assemblea aperta a realtà sociali e politiche contro l’ondata di misure liberticide in Italia.
Il commento di Aldo Milani Coordinatore Nazionale Si Cobas.
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