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Il problema del giornalismo d’inchiesta

Il più delle volte il giornalismo d’inchiesta, in Italia, è funzionale alla creazione del governo della paura e al complottismo

di Gaetano Giongrandi

La spettacolarizzazione della mafia è un insulto al buonsenso e a chi l’ha combattuta. Il giornalismo d’inchiesta italiano è un abietto tentativo, purtroppo molto funzionale, di addomesticare il popolino creando paura e dando spazio al più becero complottismo.

Dovremmo smettere di credere ad una narrazione completamente inventata ed avulsa da ogni realtà.

Report e Non è l’arena sono esempi di spettacolarizzazione dei fenomeni delinquenziali perfettamente calibrata al fine di ottenere uno sterile e lungo applauso da parte di chi si lascia guidare dall’emotività e dall’irragionevolezza. Purtroppo il nostro paese è diventato fin troppo securitario e ha distorto il significato del termine legalità.

La giustizia, per buona parte degli italiani, dovrebbe essere efficiente solo con “i buoni’, come fossimo in una fiaba. Uno stato serio, civile e democratico non dovrebbe fare credere questo ai propri cittadini, ma impegnarsi seriamente nel mettere appunto soluzioni concrete riguardo il contrasto alla mafia.

Inoltre, poiché la ricetta allarmistica porta i suoi frutti, nei servizi televisivi si parla sempre di infiltrazioni mafiose. Ormai ne parlano anche quando non ha nessuna attinenza con un determinato argomento. Infatti quest’operazione meschina è stata messa in atto con le rivolte carcerarie del 2020 e con la lotta contro il 41 bis di questi mesi. Dunque, non c’è limite alla voglia di fare scoop sfruttando l’onda emotiva del pubblico. In questi ultimi tempi è ritornata anche la carta fantoccio di chi è favorevole al regime di 41 bis, ossia asserire che l’abbia voluto Falcone.

Niente di più falso. Fortunatamente qualcuno come me sarà sempre dall’altra parte rispetto alla facile indignazione e forse per la prima volta si proporranno misure per ridurre la criminalità passando da un sistema carcerario più giusto ed equo, senza ricatti di stato e trattamenti inumani, come il regime di 41 bis.

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