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Processo Aldrovandi, nuova prova: si torna indietro

Accolta la richiesta del legale della famiglia del giovane morto a Ferrara durante un fermo di Polizia il 25 settembre 2005: nella scorsa udienza era emersa una nuova perizia corredata di fotografia che avvalorava la tesi di una morte per asfissia dovuta a pressione toracica, ora bisognerà sentire nuovamente i periti di parte.
Si allontana la conclusione del Processo Aldrovandi. E’ quanto emerge dalla ventitreesima udienza, originariamente fissata per il 9 dicembre e poi rimandata al 22. La perizia del prof. Thiene, depositata durante l’udienza del 24 novembre e la foto del cuore di Federico ad essa allegata, che secondo i legali della famiglia Aldrovandi (parte civile) dimostrerebbero in modo inqeuivocabile come a provocare la morte sia stata una pressione toracica che ha provocato un’asfissia e traumatizzato il cuore creando una emorragia alla sua base, rendono necessarie ulteriori udienze prima che si concluda la fase requisitoria, al fine di riascoltare i consulenti di parte alla luce dei nuovi elementi.Stefano Malaguti, il medico legale che ha eseguito l’autopsia sul corpo di Federico, ha inoltre aver depositato lo scorso 1 dicembre alla cancelleria del tribunale anche tutte le fotografie ad essa relative Dopo una mezz’ora di camera di consiglio il giudice ha ammesso l’audizione di Thiene e il contraddittorio tra i consulenti di parte, rigettando tutte le altre richieste e rinviando il tutto alla prossima udienza fissata per il 9 gennaio alle 9.30.Ha dichiarato all’agenzia online EmiliaNet il legale degli Aldrovandi, Fabio Anselmo: «Siamo soddisfatti, è chiaro che il contributo che il professor Thiene può dare e ha dato a questa vicenda riguarda materiale probatorio già a noi favorevole, ma è un contributo che può assumere natura decisiva»