Ragazzo afroamericano e disarmato ucciso da un poliziotto «in prova»
Un anno dopo l’analogo episodio di Ferguson (costato la vita a Michael Brown, 18 anni), un altro giovane afroamericano e disarmato è stato ucciso l’altra notte da un poliziotto «in prova» a Arlington in Texas.
Secondo le ricostruzioni dei giornali e delle tv locali, il 19enne Christian Taylor intorno all’una di notte era davanti alla concessionaria Classic Buick GMC usando un Suv per mandare in frantumi la vetrata dello showroom. Di qui la chiamata al 911 da parte della sicurezza, che aveva osservato la scena da una telecamera di videosorveglianza. La versione ufficiale di ciò che è accaduto in seguito viene, invece, fornita dal sergente Paul Rodriguez, portavoce della polizia. «Il nostro agente è intervenuto. C’è stato un alterco con il ragazzo. L’agente ha estratto l’arma e ha colpito il sospetto». Taylor è stato dichiarato morto alle 1.47: anche la polizia ammette che era disarmato.
A sparargli e ucciderlo è stato Brad Miller, 49 anni, poliziotto operativo ma ancora con supervisor perché era stato arruolato solo a settembre e aveva completato gli «studi» all’accademia di polizia il 1 marzo scorso. Miller non poteva vantare nessuna esperienza prima dell’entrata in servizio nel Dipartimento di polizia di Arlington. Risulta già sospeso, in attesa dell’esito dell’inchiesta.
Le immagini dell’episodio sono state registrate solo dalla telecamera che controlla il traffico. Non ci sono, per altro, inquadrature che documentano la sparatoria. E la polizia locale ha anche provveduto a rilasciare le informazioni sui precedenti del ragazzo: nessuna condanna penale, tuttavia a dicembre risultava in possesso di «sostanze controllate» e nel settembre 2013 ad un controllo di polizia era stato trovato con 11 tavolette di hydrocodone senza prescrizione.
Di altro tenore, la famiglia. «Era un bravo ragazzo» commenta lo zio di Christian Taylor. Si era diplomato alla Mansfield Summit High School e giocava a football nella squadra dell’Angelo State University di San Angelo. Taylor riprodotto difensiva al Summit Mansfield.
«L’avevo incontrato giusto ieri in ufficio» racconta Travis Pride, l’allenatore di Taylor che giocava in difesa nella formazione di football. «Christian era un ragazzo carismatico e leader nella squadra». E il portavoce della Angelo State University ha dichiarato: «Siamo tutti terribilmente tristi per la sua famiglia e gli amici».
Taylor, che stava entrando nella sua stagione da sophomore, ha ricevuto una borsa di studio per giocare a football nella squadra. Nella preseason aveva già realizzato due intercetti, dimostrando di essere già pronto per il campionato. La prima partita è in calendario il 19 settembre all’ AT & T Stadium di Arlington contro Bacone College of Muskogee (Oklahoma).
In una recente inchiesta The Guardian ha letteralmente radiografato gli omicidi nei primi cinque mesi di quest’anno negli Stati Uniti. «La conta» (come s’intitola il documentato studio del giornale britannico) parla di 464 persone uccise dalla polizia (3 al giorno), di cui 102 disarmate: 32% erano neri, 25% ispanico e 15% bianchi.
La statistica si è cimentata con gli agenti dei 18 mila tra dipartimenti, locali, statali e federali di polizia di tutti gli Usa. «I numeri mostrano la totale sproporzione tra i neri, che secondo l’ultimo censimento rappresentano solo il 13% degli americani, ed il 29% uccisi dalla polizia» evidenzia il giornale. Le vittime di armi da fuoco risultano 408, ma ci sono anche 27 morti causati dai Taser, pistole elettriche che non dovrebbero essere armi letali. Lo Stato con il numero maggiore di vittime della polizia è la California: 74 dall’inizio dell’anno. Il dipartimento di polizia con il più alto numero di persone uccise è quello di Los Angeles, terzo per dimensioni negli Usa.
Andrea Benitez da il manifesto